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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Il primo intervento del 2021 è già da record: trapianto di rene tra over 75

Pochi sono i Centri in Italia ad inserire nella propria lista di attesa candidati di questa età. L’ATO: «Le Marche hanno una longevità molto elevata, tale opzione doveva essere offerta»

Agli “Ospedali Riuniti di Ancona” l’equipe coordinata dal professor Marco Vivarelli, Direttore della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti ha portato a termine nel pomeriggio del giorno 4 gennaio il primo trapianto del 2021. La particolarità di questo intervento è stata l’età sia del donatore, proveniente da Genova, che del ricevente: 77 anni. «Pochi sono i Centri in Italia ad inserire nella propria lista di attesa candidati di questa età, ma ovviamente proprio perché le Marche è la Regione che ha una longevità molto elevata dei suoi abitanti, tale opzione doveva essere offerta – scrive in una nota l’Associazione per i trapianti di organi, cellule e tessuti delle Marche - la scienza supporta tale scelta perché appunto i dati relativi alla sopravvivenza sono analoghi sia per gli “under” 80 che per gli “over”».

«La paziente a tre giorni dal trapianto ha un decorso regolare, con ottima ripresa della funzionalità dell’organo. Chiaramente il ricevente di trapianto anziano ha diverse patologie e quindi è tecnicamente più difficile, tuttavia una corretta sinergia dell’equipe sia chirurgica che medica, in questo caso nefrologica, porta al risultato programmato- scrive in una nota il presidente dell’associazione Andrea Vecchi- io personalmente come parte dell’equipe chirurgica dal 2005, anno della istituzione del Programma Trapianti nelle Marche, come Presidente dell’Associazione Trapiantati delle Marche e da pochi mesi Presidente Nazionale del Forum delle Associazioni Trapianti, auspico che in futuro anche nella nostra regione si possa creare un Centro Trapianti con una direzione centralizzata, il suo personale dedicato comprendente gli specialisti internisti per le patologie del fegato che del rene, la propria sede comprendente sia la degenza che gli ambulatori pre e post trapianto.  Una organizzazione di questo tipo porterebbe sicuramente per il futuro la possibilità di ampliare l’offerta ai nostri cittadini come il programma di doppio trapianto, l’approccio con tecnica robotica per il prelievo di organo da donatore vivente, nonché indubbiamente un ulteriore miglioramento nella qualità degli ottimi risultati già ottenuti negli anni- continua Vecchi- con vivo compiacimento oltre al risultato di questo primo intervento, mi auguro che questo anno, a seguito delle vaccinazioni, si possa innanzitutto tornare ad una quasi totale normalità di tutte le attività. A tale riguardo ho sollecitato il Ministero della Salute perché sia i cittadini trapiantati che coloro che sono in attesa, compreso i dializzati possano essere inseriti nelle liste di priorità, subito dopo gli operatori sanitari e nella categoria dei pazienti fragili».        
 

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