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Cronaca

Terremoto, il vicesindaco: «Arquata ha bisogno di qualcosa in più rispetto agli altri»

Parole di Michele Fanti nel giorno della visita del premier Gentiloni. Con lui anche il governatore Ceriscioli e il commissario straordinario Errani

«Trascurati? No, non ci sentiamo così ma vogliamo essere sicuri di non essere messi da parte». Il vicesindaco di Arquata del Tronto, Michele Fanti, ha parole chiare nei confronti del Governo e della Regione nel giorno della visita del premier Gentiloni alle zone terremotate. A quasi un anno dal sisma che ha devastato il Centro Italia la ferita non è ancora stata curata. Qualcosa si è fatto ma i ritardi, che vi abbiamo raccontato in questi mesi, sono una dura realtà per chi cerca di ripartire. «Non voglio fare il bollettino di guerra – spiega Fanti - ma Arquata ha avuto molte più vittime, aziende che non torneranno. Ora ha bisogno che i riflettori restino accesi e di qualcosina in più rispetto agli altri. Abbiamo il 90% di inagibilità delle case, delle attività produttive. Abbiamo consegnato 26 casette un mese fa, 16 oggi e ne abbiamo altre pronte ma le macerie sono ancora al 10%. Dobbiamo fare in fretta e pensare Arquata è, sì, una piccola realtà di 1200 abitanti ma è una perla all'interno del parco dei Monti della Laga e dei Sibillini. Che Arquata abbia il giusto sguardo come Amatrice e Norcia. Siamo una comunità colpita. Trascurati? No, ma vogliamo essere sicuri di non essere messi da parte, solo questo chiediamo». Un richiamo alle Istituzioni oggi presenti. Il governatore Ceriscioli, che con il commissario straordinario Vasco Errani, ha accompagnato Gentiloni, ha fatto il punto sugli interventi. Le 16 Sae di oggi sono state consegnate alla frazione di Piedilama, dopo le 26 di Pescara del Tronto. A settembre ne arriveranno altre per l'area di Borgo. Stando ai dati della Regione, sono state rimosse da qui quasi 61mila tonnellate di macerie, 123mila in tutta la regione. 

Proprio sulle macerie si è soffermato Gentiloni. «La loro rimozione è un segnale indispensabile per guardare al futuro – ha detto il premier - L'obiettivo di queste visite è da una parte dare atto al lavoro che si sta facendo da una decina di giorni da parte del genio dell'Esercito per la rimozione della macerie, dall'altro è un'occasione per esprimere solidarietà ai sindaci e alle autorità locali, anche per rendersi conto dei problemi ed esercitare la pressione che è necessaria esercitare. Dobbiamo lavorare perchè le strozzature, le difficoltà che si possono manifestare siano affrontate. L'impegno del Governo è cercare di spingere il più possibile. Penso che abbiamo un buono impianto di ricostruzione, sul piano legislativo e finanziario e che la Protezione civile ha fatto uno straordinario lavoro. Per questo ringrazio Fabrizio Curcio. C'è sempre da spingere - ha concluso - per fare più velocemente e meglio». Per il governatore Ceriscioli «quelle che stiamo costruendo le chiamano casette ma sono delle vere e proprie case. Siamo consapevoli che la ricostruzione in questi luoghi non sarà veloce. Anche la scelta di ricostruzione per le varie frazioni è stata fatta per mantenere l'identità di questi luoghi. Un elemento in più di complessità ma che restituisce la vita là dove c'era. Dunque tante scelte che hanno avuto il loro carico di problemi. Da oggi e nelle prossime settimane inizieremo a vedere la restituzione di questo lavoro per mantenere quell'impegno preso con i cittadini: quello di poter tornare dove si era e poter accompagnare il periodo della ricostruzione e il ritorno delle persone nelle aree interne».

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