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Sanità, Urbinati risponde ai sindacati: «Investimenti senza precedenti»

«Il giorno dopo la notizia di 202 milioni di euro il commento dei sindacati ci lascia stupiti - spiega Urbinati - un'iniezione di liquidità che il governo concesso alle regioni virtuose»

«Investimenti infrastrutturali senza precedenti, anche grazie allo sblocco dei 202 milioni di euro di fondi sanitari, oltre 3000 assunzioni nel 2016 con turn over al 140 per cento, 17 case della salute in due anni e obiettivo nazionale su liste di attesa centrato. Questi sono i numeri degli ultimi due anni della sanità marchigiana». Lo afferma il capogruppo del Pd Fabio Urbinati rispondendo ai sindacati.

«Il giorno dopo la notizia di 202 milioni di euro il commento dei sindacati ci lascia stupiti - spiega Urbinati - un'iniezione di liquidità che il governo concesso alle regioni virtuose. Invece la reprimenda dei sindacati parte con un dato sulle assunzioni del 2010 che non è quello degli ultimi due anni di amministrazione regionale - aggiunge - che è passata nel 2015 con il 100 per cento del turn over al 2016 con il 140 per cento del turn over. Un dato più volte ribadito. Il dato del 2010 lo conosciamo bene tanto che proprio lo scorso anno questa amministrazione ha assunto tremila persone in sanità, proprio per sanare anni di tagli e non assunzioni. In merito alle liste di attesa. Nei primi mesi di insediamento questa giunta ha compiuto un importante lavoro proprio per riuscire a registrare il dato che negli anni non era mai stato misurato. I numeri di oggi sono quelli del ministero della sanità che ci racconta come le Marche abbiano centrato l'obiettivo: per oltre il 90 per cento dei casi i tempi di attesa vengono rispettati quando la ricetta registra priorità B o D. Sulle case della salute nel 2015 nella nostra regione erano presenti due case della Salute ad Arcecia e Sassoferrato. Oggi ce ne sono 17 aperte agli utenti h24 con un accordo storico con i medici di medicina generale, mentre nelle altre regioni dove sono presenti le prestazioni offerte sono h12. Sul privato la nostra regione sconta un ritardo storico. Siamo la regione che ha solo il 5 per cento del privato in sanità. Anche su questo stiamo lavorando per crescere ed evitare che i marchigiani vadano a portare i nostri soldi nel privato romagnolo».

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