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Cronaca

Sacchetti bio, Cna contesta le nuove direttive: «Provvedimento da cambiare»

Inalterate, invece le norme che riguardano le cosiddette “antigoccia” che per misure igieniche sono ancora in commercio

Nell’annuale appuntamento dedicato all’aggiornamento normativo del settore agroalimentare, Cna ha discusso in merito alla nuove direttive riguardanti shoppers/buste in plastica, etichettatura degli alimenti (le sanzioni e il nuovo Dlgs 231/2017) e somministrazione e/o vendita di insetti per il consumo alimentare umano.

Grande interesse ha suscitato la questione delle buste in plastica. Come noto, dal 1° gennaio 2018 anche i sacchetti per prodotti alimentari devono essere biodegradabili e compostabili e riportare una certificazione da parte di enti accreditati, oltre che ceduti esclusivamente a pagamento. Nello scontrino fiscale, inoltre, la cessione del biodegradabile deve essere ben visibile e indicata separatamente nel registro corrispettivi. Le nuove norme riguardano i sacchetti ultraleggeri e shoppers utilizzati per trasportare la spesa. Inalterate, invece le norme che riguardano le cosiddette “antigoccia” che per misure igieniche sono ancora in commercio e possono essere utilizzate per mozzarelle, carne e pesce.

Rispetto alle nuove disposizioni sugli shoppers, il coordinatore della Cna Agroalimentare di Ancona, Andrea Moroni, si è espresso duramente: “Siamo di fronte all’ennesimo provvedimento fatto di teoria che non tiene assolutamente conto della vita pratica delle aziende. Ha creato enorme confusione e soprattutto il pagamento delle buste ultraleggere ci sembra un controsenso se davvero l’intento è quello di  incentivare un comportamento “ecologico”.  Ci chiediamo se questo provvedimento, così come ideato, non sia più a vantaggio del fisco, che riscuote l’Iva, che dell’ambiente e dei consumatori”.

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