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Cronaca

Longarini ora batte cassa, «Il Comune mi deve 1 miliardo di euro»

Una somma che secondo l'imprenditore gli sarebbe dovuta per alcune opere non pagate ed in particolare per aver indotto il Ministero dei Lavori Pubblici a revocare le concessioni per altre opere di ricostruzione

Un miliardo di euro. E' questa la cifra monstre chiesta da Edoardo Longarini come risarcimento danni al Comune di Ancona. Una somma che secondo l'imprenditore gli sarebbe dovuta per alcune opere non pagate ed in particolare per aver indotto il Ministero dei Lavori Pubblici a revocare le concessioni per altre opere di ricostruzione. Una controversia che dura da anni, cominciata nel lontano 1991, dopo la mancata realizzazione, a seguito dell'affidamento in concessione, delle opere pubbliche per la ricostruzione di Ancona. Era stato proprio il Comune dorico a ricevere invece nel 2016 ben 8 milioni di euro dall'ex patron dell'Ancona Calcio, per le incompiute della Adriatica Costruzioni. Longarini infatti avrebbe dovuto portare a termine il piano di ricostruzione del capoluogo, lavori che invece non erai mai stati portati a termine.

Il processo

L'imprenditore ha deciso di portare il Comune di Ancona davanti al tribunale civile, dopo che la Cassazione lo scorso luglio aveva bocciato il lodo arbitrale con il quale Longarini avrebbe dovuto ottenere oltre un miliardo di euro dal Ministero dei Lavori pubblici. Anche la costruzione dell'Asse Nord-Sud, l'ormai noto progetto 77, è stata chiamata in causa dall'imprenditore, convinto che sia stato proprio il Ministero dei Lavori pubblici nel lontano 1992 a revocare la concessione per la realizzazione dell'opera dopo una delibera del Consiglio comunale, che espressamente chiedeva di togliere poteri d'azione all'azienda di Longarini. L'udienza si sarebbe dovuta svolgere ieri (martedì) ma è stata rinviata al prossimo autunno.

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