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Cronaca Jesi

Prevenire truffe e furti, parola al Maggiore Simone Vergari: «Ecco i consigli dei carabinieri»

A parlare alla stampa è stato il Maggiore Simone Vergari, comandante dei carabinieri della compagnia di Jesi

JESI - Cultura alla Legalità: è questo il nome del progetto dell'Arma dei Carabinieri volto ad indirizzare i giovani (e non solo) verso il concetto di legalità. A spiegarlo, questa mattina, è stato il Maggiore Simone Vergari, comandante dei carabinieri della compagnia di Jesi. 

«Noi dell'Arma vogliamo creare una cultura alla legalità, sfruttando la nostra esperienza investigativa per dare un contributo al cittadino con esempi e accorgimenti, dicendo loro come ci si può difendere dai malfattori. Tutti i cittadini possono liberamente venire in caserma e chiedere informazioni, perchè per noi non è assolutamente una perdita di tempo. Il confronto serve per creare un legame e per scongiurare il pericolo di essere truffati o derubati. Siamo qui per difendere la vostra sicurezza».

I furti

Secondo il Maggiore Vergari la prima cosa da fare dopo aver subito un furto è denunciare l'accaduto alle forze di polizia. Il perchè è facilmente intuibile. Prima si denuncia e prima i carabinieri potranno avviare le indagini e risalire ai responsabili. Secondo Vergari il tempo è un valore molto importante e va sempre considerato in situazioni dove la tempestività può fare la differenza. Il comandante dei carabinieri di Jesi ha voluto dare alcuni consigli utili ai cittadini: «Chi compie i furti è di solito molto attento alle abitudini delle vittime che, molto spesso, vengono scelte in base alla loro distrazione. E' fondamentale avere dei piccoli accorgimenti come non lasciare mai le chiavi sulla porta e le tapparelle alzate. In più è importante avere un sistema di allarme che si possa interfacciare con il 112, per allertare immediatamente le forze dell'ordine in caso di furto. In più i ladri tendono a colpire le fasce più deboli colpendo spesso in coppia. Se per esempio alla vostra porta si presenta un carabiniere e vi chiede dei soldi allora si tratta di un tentativo di furto. Si perchè nessun militare è abilitato a chiedervi dei soldi. Se avete dei dubbi vi basterà chiamare il centralino oppure, più semplicemente, controllare se il carabiniere è in possesso di una vettura dell'Arma».

Le truffe

Anche qui il discorso è simile al precedente. Per alcune vittime è troppo facile cadere nelle trappole dei truffatori. «Quello che accade - racconta Vergari - è che ci si trova davanti a malfattori che invece vengono spacciati per onesti venditori. Nelle truffe online per esempio bisogna stare attenti ad alcuni fattori. Il primo è se un bene che viene venduto ha un prezzo fuori mercato, fin troppo basso rispetto al suo reale valore. In altri casi invece è importante prestare massima attenzione su chi promette premi o ricompense ed in cambio chiede la cessione di dati personali».

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