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Incidenti stradali Senigallia

Maxi schianto per un tir fermo, fratelli gravissimi: condannato il camionista

L’incidente era avvenuto tra i caselli autostradali di Senigallia e Montemarciano. Il mezzo pesante era finito di traverso. Sei i feriti

SENIGALLIA - Uscendo dalla galleria il tir era finito di traverso, dopo una curva, occupando quasi tutta la carreggiata. Due auto e un furgone ci erano finite contro. Il bilancio era stato di sei feriti di cui due gravissimi. Erano due fratelli di Porto Sant’Elpidio di 34 e 38 anni. Viaggiavano a bordo di una Opel Zafira, guidava il più grande. A bordo con loro una terza persona. Per quello schianto hanno riportato gravi problemi articolari a cui ancora oggi vanno dietro. Il camionista è finito a processo per lesioni stradali gravissime e il giudice del tribunale di Ancona, Carlo Cimini, lo ha condannato a dieci mesi (pena sospesa) più il ritiro della patente per otto mesi. È un pugliese di 49 anni.

L’incidente risale alla sera del 12 dicembre 2017 ed è avvenuto in A14, tra i caselli autostradali di Senigallia e Montemarciano. I due fratelli viaggiavano in direzione sud, tornavano a casa. Nella stessa direzione procedeva il tir che, stando alle accuse, si sarebbe intraversato per una velocità non adeguata al tratto stradale. Dopo aver perso il controllo del mezzo il camionista ha impattato contro lo spartitraffico centrale, quello che divide i due sensi di marcia dell’autostrada, poi è finito di traverso. La Opel, sopraggiunta poco dopo, non era riuscita ad evitarlo. Dietro la vettura dei fratelli era arrivata una Renault Clio, con una donna alla guida. A seguire un furgone con due operai a bordo. Si erano urtato a catena con un bilancio di sei feriti. La difesa del camionista ha provato a spostare l'attenzione sulla velocità a cui procedevano i fratelli, motivando che se fossero andati piano il mezzo pesante lo avrebbero evitato. Per il giudice la colpa è stata del tir. Uscite le motivazioni potrà ricorrere in appello. Come responsabile civile è stata chiamata nel processo anche l'assicurazione del mezzo pesante. Entrambi i fratelli erano parte civile con l’avvocato Massimo Di Bonaventura.

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