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Cronaca Senigallia

Investita e trascinata, il corpo di Sigrid Tschope forse scambiato per una buca

L’auto del presunto pirata era seguita da altre vetture, tutti amici e nessuno si è accorto dell’investimento. Un pezzo della copertura del motore ha fatto rintracciare modello e proprietario

SENIGALLIA  – Erano un gruppo di persone che si conoscevano, tutti dirette ad una partita di calcio a Senigallia. Non c'era solo il suv grigio condotto dal 61enne di Jesi sabato pomeriggio lungo la statale Adriatica, a Marzocca dove ha perso la vita Sigrid Tschope, 81 anni, tedesca, investita e ritrovata morta dopo sette chilometri. Dietro alla vettura conducente jesino c'era tutto un gruppo di amici, ciascuno con le proprie auto. Il 61enne non era solo nel proprio, con lui c'era un 15enne e anche loro erano diretti come gli altri alla partita di pallone. Nessuno si sarebbe accorto dell'investimento di una donna. È quanto trapela dalle indagini della polizia stradale sull'incidente mortale. C’era il cane a terra e il furgone del primo guidatore, quello che si è fermato, un ucraino che trasportava medicinali, questo avrebbero visto il cordone di vetture ma l'ucraini avrebbe fatto cenno alle auto in transito di proseguire. Era un pomeriggio piovoso sabato alle 17.30, l’orario dell’incidente, e la carreggiata era allagata di acqua. Il suv è sobbalzato ma chi guidava avrebbe pensato ad una buca. Nemmeno nelle ore successive, con la notizia del misterioso investimento, sarebbero venuti dubbi perché il suv, un Dr, non presentava nessun danno frontalmente.
La vettura ha perso un pezzo nella parte sottostante che copriva il vano motore e proprio da quello la polizia stradale è risalita in 48 ore al modello dell'automobile del presunto pirata, un suv della casa automobilistica Dr. Una telecamera pubblica a Montemarciano, che aveva ripreso il passaggio del suv ma non si vedeva bene la targa, ha aiutato la polizia stradale a capire la provenienza del suv, dall’entroterra. I poliziotti sono arrivati al proprietario, indagato a piede libero per omicidio stradale con l'aggravante della fuga, sentendo tutte le concessionarie di zona che hanno collaborato fornendo le generalità di chi aveva acquistato quel modello particolare di automobile. Poi si è andati per tentativi raggiungendo i proprietari nella zona dell'hinterland e arrivando quasi subito al 61enne, un pensionato, ex operaio. L'uomo, un pensionato, non è stato ancora interrogato. Lunedì mattina si è trovato la polizia sotto casa. Dopo il sequestro giudiziario del veicolo, è andato alla stradale di Jesi dove i poliziotti di Senigallia gli hanno notificato l'avviso di garanzia e la nomina di un avvocato che ha scelto lui di fiducia. Adesso è sconvolto per le accuse che gli sono state mosse.

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