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Cronaca

Autisti sotto scacco dei baby provocatori: «Conoscono tutti i segreti dei bus, ci barrichiamo»

In piazza Cavour si trovano gli autisti asserragliati all'interno dei loro autobus. A dicembre un gruppo di ragazzini ha preso in ostaggio un mezzo per circa mezz'ora minacciando l'autista e preferiscono stare al sicuro

Danneggiamenti, minacce e, nei casi peggiori, aggressioni. Gli autisti del capoluogo riconoscono un problema di incolumità durante i loro turni di lavoro. Nonostante le telecamere di sorveglianza installate sui mezzi, i baby provocatori salgono sulle linee al capolinea di piazza Cavour o alla stazione e inziano ad infastidire i passeggeri. È capitato che qualcuno spruzzasse dello spray al peperoncino o puntasse il laser dritto negli occhi del guidatore.  «Bisogna stare attenti a non reagire – spiega un autista di Conerobus – perché poi è facile passare dalla parte del torto. Soprattutto perché molti di loro sono minorenni. È capitato che salissero in quattro o cinque, ma anche molti di più, e iniziassero a fumare sigarette o, peggio, canne all’interno dell’autobus. Se qualche passeggero provava a dire qualcosa era vittima di insulti e minacce». Un altro spiega: «L’unica cosa da fare in certe occasioni è chiamare la polizia e aspettare che li portino in questura». Proprio come è successo a dicembre a bordo della linea C diretta a Chiaravalle dove un branco di ragazzini ha "sequestrato" per circa trenta minuti un mezzo bloccando la porta, insultando l’autista e minacciando i passeggeri. Passeggiando in piazza Cavour al capolinea si trovano gli autisti, molti dei quali barricati dentro ai loro mezzi. La polizia controlla i Green pass alle persone che scendono. Molti sono anziani, c'è anche qualche giovane. Tutti sono in regola. 

E mentre i sindacati parlano di uno «scenario da far west» si allunga lo storico di episodi di violenza avvenuti sui mezzi pubblici. Ad agosto un autista aveva rimproverato un paio di ragazzini per aver preso a sassate un bus. Loro per tutta risposta gli avevano messo le mani addosso rompendogli il cellulare. E poi, ancora, sedili tagliati e imbrattati, sputi sui finestrini e danni alle apparechiature dei mezzi. A settembre un giovane aveva azionato la leva d’emergenza per aprire le porte, costringendo il bus a fermarsi in via XXIX Settembre, in mezzo al traffico. Poi era scappato prima che qualcuno riuscisse ad acciuffarlo. «Queste persone conoscono tutti i segreti degli autobus perché li prendono ogni giorno – spiega un altro conducente fermo all’altezza del ristorante kebab che si trova sotto i portici di piazza Cavour – i sistemi di sicurezza, le manopole, tutto. Mettono le mani ovunque e non gli importa di niente. Per questo, quando sono fuori servizio, mi chiudo sempre dentro e tengo sempre le chiavi con me. Non apro nemmeno il finestrino per paura che riescano a metterci le mani».

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