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Cronaca

Caro bollette, azienda in difficoltà ritarda i pagamenti. Insorgono i dipendenti: «Mesi senza stipendio»

Utenze choc dopo due anni di pandemia. La catena di ristoranti Primo Piatto, presente anche ad Ancona, resiste all’impatto del caro bollette, ma alcuni dipendenti lamentano ritardi nel pagamento degli stipendi anche di 3 mesi

ANCONA - Il settore della ristorazione in forte stress per via delle superbollette. Un colpo durissimo che arriva dopo due anni di aperture a singhiozzo a causa della pandemia. Ne sa qualcosa la catena Primo Piatto che nelle Marche conta ben sei filiali: Ancona, Civitanova (due sedi), Montegranaro, Porto Sant’Elpidio e Macerata a Piediripa. Ma è proprio in quest’ultimo punto vendita che alcuni dipendenti lamentano forti ritardi nei pagamenti degli stipendi. «Parliamo di due-tre mesi di ritardo - afferma Giuseppe Tartabini, dipendente dell’azienda - abbiamo anche noi le nostre spese e le famiglie da mandare avanti».

Il caso 

Il gruppo che gestisce l’intera catena si trova a dover fare fronte a incrementi esponenziali del costo dell’energia. «A Piediripa stiamo registrando un aumento di oltre il 70% dei prezzi dell’utenze - racconta il titolare Paolo Bedetta - da 5 mila euro mensili di elettricità siamo passati a 20 mila. Abbiamo chiesto collaborazione ai nostri dipendenti e al massimo abbiamo tardato di 15-20 giorni nell’erogazione della mensilità». Ma il personale della filiale maceratese non è della stessa opinione: «siamo indietro di quasi tre mesi - insiste il dipendente - mi viene da pensare che questi ritardi siano fatti appositamente per metterci in condizione di andarcene spontaneamente. Qualcuno l’ha già fatto». In realtà, secondo il titolare, sarebbero solamente quattro i casi su cui è nato un contenzioso e attualmente preso in carico dai legali. «Ci sono delle trattative in corso per problemi disciplinari - specifica Bedetta - sono dipendenti in uscita, ma ben venga questa soluzione».

Il gruppo 

L’azienda conta complessivamente 180 dipendenti. «In tanti anni di attività abbiamo avuto solamente 10 controversie - spiega il titolare -, che in un gruppo che conta un numero così elevato di dipendenti mi sembra una percentuale molto bassa. Tra l’altro, nonostante i problemi che attanagliano il settore, ci stiamo riprendendo piuttosto bene». Il 2021 si era chiuso con 526 mila euro di fatturato per la filiale di Piediripa, contro il milione e duecentomila degli anni pre-covid. «Quest’anno chiuderemo intorno al milione e centomila - sottolinea Bedetta -, ciò testimonia che l’azienda è solida. Si tratta solo di darci la possibilità di reagire all’impatto del caro bollette e avere un po’ di pazienza. Tra l’altro, durante il covid, abbiamo anticipato noi la cassa integrazione. Dunque la disponibilità ad andare incontro alle esigenze dei nostri dipendenti è pressoché totale». Ma il braccio di ferro tra dipendenti e titolari continua. «Siamo una grande famiglia - insiste Bedetta - quando un dipendente ha un problema, siamo sempre intervenuti anche nel privato. Chi ci attacca lo fa solo per denigrare». 

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