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Cronaca

Carcere di Montacuto senza tregua: nuova aggressione a polizia penitenziaria. E’ la seconda dopo la rivolta di un mese fa

Tre giorni di prognosi all’agente di polizia penitenziaria aggredito da un detenuto senza motivo. É la seconda aggressione dopo la rivolta dell’11 novembre

ANCONA - Il penitenziario di Montacuto bolle come una pentola a pressione. Le continue aggressioni e le rivolte dei detenuti sembrano più dei test per verificare l’effettiva tenuta del sistema di sicurezza. Troppo ravvicinati gli avvenimenti e troppo inconsistenti le motivazioni. Nell’ultimo caso, quello di ieri (lunedì 5 dicembre), addirittura sembra non ci fosse alcun movente. Fatto sta che un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito brutalmente da un detenuto ex collaboratore di giustizia, trasferito ad Ancona dal carcere di Teramo, e a seguito delle percosse ricevute gli sono stati repertati tre giorni di prognosi.

I sindacati 

Le sigle sindacali di categoria (Sappe, Osap, Sinappe, Uspp, Uil, Cisl, Fsa-Cnpp) sono scese in campo per chiedere all’amministrazione locale e alle istituzioni un maggior controllo, ma soprattutto l’invio di rinforzi. Infatti ciò che lamentano gli agenti di Montacuto è un eccessivo sottodimensionamento del personale. «Chiediamo all'amministrazione di inviarci del personale urgente, se non trasferito, almeno in missione, visto che la carenza del personale a Montacuto è elevatissima - affermano congiuntamente i referenti sindacali -, non abbiamo mai avuto una mancanza di personale cosi forte». Sul problema sicurezza: «Chiediamo di dotarci di strumenti di difesa tipo taser e di fare delle leggi che possano intervenire sulla questione» continuano i sindacati. E il problema della carenza di personale si riflette sulle condizioni di lavoro degli agenti, costretti «a prenderci non più di qualche giorno sotto Natale perchè non riusciamo a coprire il servizio - affermano gli agenti -. Il nostro turno dovrebbe durare 8 ore, ma a volta si va avanti ad oltranza».

I precedenti

Quello che da qualche tempo sta accadendo a Montacuto è più preoccupante di qualche sporadica aggressione, che non dovrebbe comunque accadere, ma che nell’economia della vita all’interno di un carcere può anche verificarsi. Tre aggressioni in meno di un mese, tra cui una vera e propria rivolta che ha messo in subbuglio un intero piano (quello Alta Sicurezza), sono più di semplici casi eccezionali. La rivolta del settore Alta Sicurezza, tra l’altro, è stata sedata solo dopo aver consentito ai detenuti di poter passare la notte con le celle aperte per paura del terremoto. Abbastanza singolare che, se realmente ci fosse stato un rischio per i detenuti, siano stati agevolati solo quelli di un reparto e non di tutto il carcere. Il secondo episodio è avvenuto lo scorso 29 novembre, quando un detenuto ha aggredito a mani nude un agente in seguito repertato con 4 giorni di prognosi. E poi l’ultimo, in senso cronologico, quello di ieri. 

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