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Cronaca

Capi contraffatti venduti online: maxi sequestro da 60 mila euro

Creavano dei gruppi su Facebook per vendere accessori e abbigliamento di noti brand del lusso rigorosamente falsi. I tre responsabili sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza

Denunciate dalla Guardia di Finanza tre persone che gestivano un'attività di vendita di capi contraffatti attraverso piattaforme virtuali di e-commerce. Sequestrati beni per circa 60 mila euro. L'operazione, svolta dalla compagnia di Macerata  sotto la direzione del procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio, ha individuato tre persone residenti nella provincia maceratese, tutti della stessa famiglia che, attraverso la creazione di “gruppi” su piattaforme di alcuni social, pubblicizzavano e vendevano capi di abbigliamento e accessori, borse e pelletterie contraffatti, delle marche più note e costose. 


I tre erano molto esperti nell’utilizzo dei social network, acquistavano da Turchia, Marocco e Cina stock di prodotti contraffatti che arrivavano in Italia attraverso corrieri internazionali. Il pagamento dei prodotti ai propri fornitori veniva effettuato anticipatamente da parte dei tre, attraverso il servizio “money transfer”, oppure utilizzando la procedura “Paypal”. Lo stesso metodo veniva utilizzato per ricevere il pagamento da parte dei propri clienti dei prodotti contraffatti ordinati. Gli indagati richiedevano in anticipo il pagamento del capo acquistato, facendo accreditare i relativi importi su carte di credito ricaricabili, rendendo, così, difficoltosa l'individuazione del denaro. Al fine di verificare l'autenticità dei prodotti, le Fiamme Gialle maceratesi si sono avvalse di un consulente tecnico esperto informatico in materia di contraffazione, Pietro Dal Ben, che ha effettuato specifiche perizie su alcuni prodotti sequestrati durante una perquisizione domiciliare.


Le indagini esperite hanno permesso di risalire alla vendita di circa 12 mila capi contraffatti, costituiti, nella maggior parte dei casi, da “set” composti da scarpe, borsa e portafoglio, griffati, con un giro d’affari di circa 120 mila euro ed un profitto netto conseguito per circa 60 mila euro. Nell’ambito dell’inchiesta, il Gip presso il tribunale di Macerata, Claudio Bonifazi, su richiesta del procuratore, ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, del profitto del reato. Si parla di una cifra pari a circa 60 mila euro tra denaro e beni di valore. I finanzieri hanno quindi dato esecuzione al provvedimento del giudice, sequestrando oltre 6 mila euro, tra denaro detenuto su conti bancari e postali e gioielli, nonché di una porzione di due appartamenti che si trovano nella provincia di Macerata, riconducibili ai soggetti implicati nell’attività illecita. Secondo i finanzieri la posizione degli indagati verrà approfondita sotto l’aspetto fiscale, poiché l’attività posta in essere dai tre, oltre a configurarsi illecita in materia di tutela dei marchi, è stata svolta in totale evasione d’imposte

 

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