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Cronaca Baraccola / Via Giuseppe di Vittorio

Ingegnere morto in villa, il monossido non proveniva dalla stufa a pellet

A confermarlo l'esito della perizia svolta dai tecnici dei vigili del fuoco di Ancona, che, una volta riattivato l'impianto, hanno constatato come la stufa fosse perfettamente funzionante

Non proveniva dalla stufa a pellet il monossido di carbonio fatale per l’ingegnere 38enne Federico Volponi, morto nella propria villetta tra Candia e la Baraccola lo scorso 7 gennaio. A confermarlo l’esito della perizia svolta dai tecnici dei vigili del fuoco di Ancona, che, una volta riattivato l’impianto, hanno constatato come la stufa fosse perfettamente funzionante. Ma allora che cosa può essere successo in quella casa? La responsabilità sarebbe da attribuire al gruppo elettrogeno presente nella cantina e completamente autonomo, utile per generare la corrente elettrica che andava ad integrare il sistema di batterie dei pannelli fotovoltaici.

Dunque una tragica fatalità quella avvenuta nella villetta interamente ideata e costruita dall’ingegnere anconetano, che sognava un focolare da condividere con moglie Valeria. C’era proprio lei il giorno del sopralluogo. La 35enne è tornata per la prima volta nella casa dopo i fatti, aiutando i Carabinieri a ricostruire nel dettagli le ultime ore della vita di Federico.

Secondo quanto riscontrato dagli investigatori, il monossido di carbonio si sarebbe sprigionato dal generatore di corrente presente in cantina. Di solito il generatore, composto da un motore a scoppio alimentato a benzina, veniva acceso e spento per circa un’ora e non di più. Ma quel pomeriggio, i coniugi lo avrebbero acceso e poi sarebbero usciti di casa per rientrare in serata, lasciandolo in funzione per diverse ore. Quando la coppia é rientrata a casa lo hanno trovato spento, ma non si sono posti problemi, convinti che fosse semplicemente terminato il carburante. In realtà è probabile che la casa si stesse già saturando di monossido perché la benzina c’era ed è quindi plausibile che il motore si fosse spento proprio a seguito della presenza del monossido che, col passare delle ore, aveva abbattuto la presenza di ossigeno. 

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