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Cronaca

«Torno al lavoro a testa alta»: assolto il dipendente comunale accusato di assenteismo

L'impiegato dell'Ufficio Scolastico era accusato di aver lasciato il posto di lavoro per giocare alle slot machines, ma il giudice ha accolto in pieno la tesi difensiva

Quando si assentava dall’ufficio non era per andare al bar, scommettere su eventi sportivi o giocare alle slot machines, bensì per svolgere mansioni di servizio. Il 57enne impiegato del Comune di Ancona, insomma, era un dipendente modello. Lo hanno messo per iscritto i suoi colleghi negli incartamenti studiati dal giudice e lo ha sempre sostenuto il suo difensore Alessandro Scaloni. Giovedì scorso le accuse di truffa aggravata e violazione della normativa Brunetta sono cadute. L’uomo, impiegato dell’Ufficio Scolastico ed Educativo del Comune di Ancona, è stato assolto con formula piena nel processo con rito abbreviato.

Il fatto non costituisce reato secondo il giudice per l’udienza preliminare Paola Moscaroli. Adesso, come ha detto lo stesso ex imputato al suo avvocato subito dopo la sentenza, si può «tornare a lavoro a testa alta». Il gup ha accolto la tesi difensiva e respinto quella avanzata dalla pubblica accusa secondo cui il 57enne avrebbe trascorso le ore lavorative in giro per i bar a chiacchierare, giocare alle slot machines, scommettere su eventi sportivi o a leggere giornali. Questo è quanto risultava dai pedinamenti della polizia municipale per ben due mesi a partire dall’autunno del 2015. Alla luce delle indagini il pm Serena Bizzarri aveva chiesto la condanna a 10 mesi di reclusione per la doppia accusa di truffa aggravata ai danni dell’Ente pubblico e violazione dell’articolo quinquies della legge Brunetta. Il Comune, tramite l’avvocato Gianni Fraticelli, si era costituito parte civile e aveva presentato richiesta di risarcimento per circa 370 euro, pari alle ore di servizio che il lavoratore avrebbe dichiarato e non prestato.

La difesa ha invece sostenuto che quelle uscite di poche ore erano comunque legate a motivi di lavoro. Lavoro che il 57enne svolgeva anche in esterna, lontano dalla scrivania, in questo caso per mettere a punto il percorso degli scuolabus.

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