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Salute

Esaurimento da smart working: cos'è, come arriva e come combatterlo

Sbagliato pensare che lavorare in casa significhi automaticamente svolgere compiti in relax. Il "burnout" non è il capriccio dell'impiegato, ma una vera e proria sindrome classificata dall'OMS

Esaurmento fisico e mentale? Può arrivare anche con lo smart working. Sbagliato, infatti, pensare che lavorare in casa significhi automaticamente svolgere compiti in relax. Il "burnout" non è il capriccio dell'impiegato, ma una vera e proria sindrome classificata dall'OMS nell' International Classification of Diseases (Icd). E' legato alla percezione di uno squilibrio tra le richieste o  le esigenze professionali e le risorse disponibili; tuttavia, alla base del fenomeno del burnout da smartworking possiamo individuare due diversi fattori come l’incapacità o l’impossibilità di disconnettersi dal lavoro oltre all' incapacità o l’impossibilità di avere orari precisi di attività lavorativa, come in ufficio. Secondo alcune ricerche recenti, infatti, la giornata lavorativa in smart working dura in media da 1 a 3 ore in più, si fanno più riunioni, anche se in modalità virtuale, e si tende ad essere reperibili anche al di fuori dall’orario di lavoro, rispondendo al telefono o inviando mail. L’impossibilità di “staccare” dal lavoro e di preservare i propri spazi personali è quindi causa, nel lungo periodo, di un esaurimento delle risorse dell’individuo, che investe troppe energie e non si ricarica mai. 

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Soffro di burnout da smart working? 

Ma come si manifesta il burnout? L’esaurimento nervoso causato da stress lavorativo è dovuto ad una risposta fisiologica del nostro organismo a periodi prolungati di stress, che si manifesta con sensazione di stanchezza, distacco emotivo, mancanza di motivazione e visione negativa e cinica nei confronti del proprio lavoro. Secondo Ruth Cooper Dickson, praticante della Psicologia Positiva, l’esaurimento nervoso si manifesta in tre modi:

  • Livelli di energia bassi e sensazione di sfinimento
  • Disimpegno nei confronti del proprio lavoro
  • Autoefficacia professionale ridotta

Nello smart working inoltre, il rischio maggiore è che, a lungo andare, si faccia fatica a separare l’ambiente lavorativo dall’ambiente casalingo, arrivando ad una mancanza di equilibrio tra vita personale e lavoro. 

I rimedi 

Yoga

Secondo uno studio condotto da Reebok, lo Yoga è l’esercizio più comune al mondo per prevenire o curare i casi di burnout, con una media di 1,4 milioni di ricerche al mese, 89,6 milioni di hashtag su Instagram e 27 milioni di articoli condivisi sul web nel corso di quest’anno. Praticare yoga, infatti, aiuta a ridurre lo stress attraverso la meditazione, i movimenti e le posizioni stazionarie e le tecniche di respirazione: focalizzarsi sul proprio respiro, infatti, aiuta a combattere lo stress nella vita di tutti i giorni e comporta benefici sia fisici che psicologici.  Secondo Harvey Lawton, fondatore di The Movement Blueprint, inoltre, praticare yoga quotidianamente rinforza la risposta di rilassamento del nostro corpo e di conseguenza “ci lascia energizzati, carichi di energia positiva e felici”. Ma non solo. Lo yoga, infatti, aiuta a rafforzare spalle, schiena e addominali, ed è un’ottima pratica per chi lavora in smart working perché “non preoccuparsi di correggere posizioni scorrette può provocare danni gravi alla postura” oltre a “provocare rischi di lesione e incapacità di muoversi” spiega sempre Lawton.

Passeggiata
 
Camminare è un esercizio semplice che aiuta a migliorare l’umore e diminuire i livelli di stress. Con una media di 119.000 ricerche ogni mese e 56.8 milioni di articoli condivisi sull’argomento nel mondo, camminare è il secondo esercizio più popolare al mondo per prevenire o curare l’esaurimento nervoso. 

Camminare, infatti, aiuta a rilasciare la tensione intrappolata nel nostro corpo, specialmente nell'area del collo e delle gambe. Allo stesso tempo riduce la possibilità di contrarre malattie cardiovascolari, previene la pressione alta o livelli di colesterolo alti e aiuta a rafforzare i muscoli oltre a “portare beneficio all’ippocampo, la parte del cervello che agisce come freno alla risposta di stress” spiega Ruth Cooper-Dickson, Psicologo Positivo. 

Ballo
 
Ballare è un tipo di allenamento che può essere praticato facilmente anche a casa, in qualunque stanza con sufficiente spazio, e che aiuta a migliorare istantaneamente l’umore, oltre ad essere un ottimo rimedio per alleviare lo stress. Il ballo stimola grazia ed agilità, aumentando la frequenza cardiaca attraverso l’utilizzo attivo delle gambe, oltre ad aiutare a rafforzare i muscoli principali del corpo, bruciando calorie e diminuendo il rischio di lesione. Inoltre, è un ottimo esercizio “per attivare l’acido gamma-aminobutirrico, un amminoacido il cui scopo è di calmare il cervello e di fare da ‘estintore’ per permettere alle cellule del cervello di reprimere le loro attività” commenta Ruth Cooper-Dickinson. “Inoltre, l’attivazione dell’acido gamma-amniobutirrico offre un sollievo veloce dallo stress”, utile a liberare la mente dopo una giornata di lavoro faticosa.

Boxe
 
Fare boxing richiede massima concentrazione, aiutandoci a disconnetterci dal mondo circostante, riduce i livelli di stress attraverso l’apprendimento di tecniche di respirazione, aiuta a rafforzare la fiducia in noi stessi e regala un aumento istantaneo di energia. Quando si colpisce e si lavora coi piedi, infatti, “si attivano alcune aree nel cervello connesse all’apprendimento e alla visione periferica” commenta Danny Greaves, Confidence Coach e fisioterapista, ed il cervello aumenta la produzione di endorfine, neurotrasmettitori che creano quelle sensazioni positive che si hanno dopo un allenamento. Inoltre, tirare pugni aiuta a ridurre la tensione muscolare e migliora l’autostima, rendendoci più capaci di far fronte a momenti stressanti o situazioni impegnative.

Pilates
 
Il Pilates consiste nell’esecuzione di una serie di movimenti controllati e di esercizi da tappetino che aiutano a sviluppare la forza, la flessibilità e la resistenza. Inoltre, aiuta a migliorare drasticamente la postura, la tonicità muscolare, l’equilibrio e la mobilità articolare, a migliorare l’umore,e allo stesso tempo, a fortificare la resilienza nei confronti delle cause di stress. Il Pilates ha una media di 844.000 ricerche ogni mese, 17.703.406 Instagram hashtags e 2.442.012 condivisioni di articoli sul web. Lee Chambers aggiunge che “praticare questa attività regolarmente aumenta il flusso sanguigno e le funzioni cognitive, permettendoci di lavorare con maggiore concentrazione e chiarezza e aumentando il nostro livello di produttività”.

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