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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Una voce straordinaria scoperta per caso in palestra. Chi è l'anconetano Marco Gioia: in finale al Tour Music Fest

Abbiamo intervistato il 55enne, titolare di due centri fitness, che il prossimo 1° dicembre si esibirà sul palco del Teatro Titano di San Marino di fronte a Beppe Vessicchio e Kara DioGuardi. Porterà un brano di Luca Barbarossa

ANCONA- Dalla palestra al palco del Tour Music Fest - The European Music Contest. Sale l’attesa per l’esibizione dell’anconetano Marco Gioia, 55 anni, che il primo dicembre canterà al Teatro Titano di San Marino per conquistare la finalissima del famoso contest europeo nella categoria Interpreti Over. La sua performance sarà giudicata dai presidenti di giuria del calibro di Beppe Vessicchio e Kara DioGuardi, nonché dai massimi esperti del settore musicale. Molto conosciuto, Gioia è il titolare delle due palestre Fitness Square, una situata a Camerano e l’altra una a Jesi. Doti canore le sue, scoperte solo recentemente e per caso. «Il canto è una passione iniziata prima del Covid. Facevo il personal trainer al direttore del Coro Grilli e durante un allenamento in palestra mi disse che avevo una bella voce- racconta Marco Gioia-. Da lì è iniziato tutto e mi sono unito al Coro. Prima di allora non avevo mai cantato se non sotto la doccia (sorride ndr)». Qual è il suo genere musicale? «Sono un basso e un tenore. Canto canzoni italiane come quelle di Massimo Ranieri, Sergio Cammariere e Luca Barbarossa. Per la finale a San Marino mi esibirò, infatti, con “Portami a Ballare” di Barbarossa». La giuria del Tour Music Fest lo ha descritto come: “Un talento artistico e una determinazione che dimostrano una capacità decisamente rara di saper giocare con la musica, la voce e il suono”. Quanto studio c’è dietro a questo importante successo? «In questi anni mi sono dedicato molto al canto. Ogni giorno mi alleno da solo per 45 minuti, poi una o due volte a settimana vado a lezione dalla mia insegnante Elettra Benedetto; infine una volta a settimana vado alle prove del Coro Grilli. In questo percorso è fondamentale il supporto di mia moglie e dei miei figli».

Si trova a suo agio sul palco? «Sono molto timido, per me è faticoso. Non è affatto facile cantare di fronte a persone che si vedono in televisione. Quindi, per esercitarmi a cantare davanti al pubblico, spesso vado al karaoke. Sul palco l’emozione è davvero tanta. All’inizio sono teso, poi mi lascio trasportare dal brano che porto». È la prima volta che partecipa ad una manifestazione così rilevante? «Questa è la seconda volta che partecipo al Tour Music Fest e anche lo scorso anno ho centrato la finale. Arrivare tra i primi 20 su oltre 20mila partecipanti provenienti da 9 nazioni europee è una bella soddisfazione anche perché io lo faccio per passione, mentre per altri cantare è un mestiere. E poi esibirmi di fronte a giudici molto conosciuti è davvero una bellissima esperienza». In queste settimane Marco Gioia è impegnato anche con la finale del Festival Sotto il Conero che si terrà il prossimo 30 novembre. «Siamo sei finalisti e canterò Alba di Ultimo». E per il futuro? Ha in mente dei progetti in questo campo? «Mi piacerebbe fare serate per mettermi alla prova e trovare una band».

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