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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Banchinamento del molo clementino: «Che fine farà il progetto con il nuovo sindaco?»

Il Comitato Porto-Città di Ancona: «La cosa che vogliamo non sentire dalla nuova amministrazione è la classica formula: “Ci dispiace, l’abbiamo ereditato dalla precedente giunta”»

ANCONA - «Quanto promesso dal nuovo sindaco in campagna elettorale ha suscitato interesse e fatto nascere molte aspettative circa il nuovo assetto del porto di Ancona. La realizzazione della cosiddetta “penisola” consentirebbe di allontanare dal porto storico e, quindi, dal centro abitato a ridosso del porto, lo stazionamento delle navi inquinanti e anche l’ormeggio delle grandi navi da crociera, così da avere una drastica riduzione del traffico veicolare per l’imbarco e lo sbarco lungo l’arco portuale. Questa soluzione sarebbe la logica conclusione di quanto previsto da quarant’anni a questa parte dai piani regolatori vigenti: liberare il porto antico da ogni attività impattante per riconnetterlo con il tessuto della città per uso culturale, turistico e urbano». Lo sostiene il Comitato Porto-Città di Ancona. 

«Riposizionando correttamente tutti i sani criteri della pianificazione emerge con chiarezza l’assurdità del progetto del banchinamento, proposto nel lontano 2019, e sostenuto, con più o meno convinzione, con pareri espressi da tutti gli Enti interessati. La più clamorosa conclusione allora emersa è che il progetto del banchinamento sarebbe “compatibile” (testuale negli atti) con la destinazione prevista al porto antico dai Piani Regolatori, scambiando la modifica sostanziale all’assetto del porto che il progetto comporta, per la modifica d’uso di una banchina marginale- continua la nota- una vasta area attrezzata per grandi navi-crociera (specificatamente la MSC, con una concessione di 25 anni), con tanto di terminal costruito vicino alla rotonda dei piloti, può essere “compatibile” con i monumenti lì presenti, l’Arco di Traiano e l’Arco Clementino?  Questi straordinari manufatti storici, invece di essere tutelati e valorizzati per una fruizione di “turismo leggero”, diventerebbero una sorta di isola spartitraffico per i mezzi che vi circoleranno.  E poi: dove lo mettiamo l’aumento dell’inquinamento che già oggi, anche per colpa del traffico veicolare e delle navi ormeggiate al porto, provoca 80 decessi prematuri per cause respiratorie e 30 per cause cardiovascolari (dati ufficiali del PIA – Piano di Inquinamento Ambientale)? Oggi, come ieri, i cittadini si chiedono: può Il Molo Clementino diventare un terminal/hub dove sosteranno grandi navi da crociera per 10 ore al giorno senza molo elettrificato, per tre volte la settimana da marzo a ottobre, dove transiteranno migliaia di automezzi di servizio e dei crocieristi con un aumento del traffico che si ripercuoterà sull’intera viabilità cittadina, dalla stazione agli Archi fino al Guasco, passando per Capodimonte? La cosa che vogliamo non sentire dalla nuova amministrazione è la classica formula: “Ci dispiace, l’abbiamo ereditato dalla precedente giunta”. Sarebbe insopportabile». 
 
 

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