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Vertenza Liomatic, i lavoratori in Regione tra rabbia e delusione

Una delegazione ha incontrato l’assessore Aguzzi per protestare contro l’imminente chiusura dello stabilimento jesino

ANCONA- Rabbia, delusione e malcontento. Può essere sintetizzato in questo modo lo stato d’animo della delegazione di lavoratori della Liomatic (una trentina circa) che questa mattina, 18 febbraio, si sono trovati davanti a Palazzo Raffaello per protestare contro l’imminente chiusura dello stabilimento jesino (decorrenza dal 1 marzo) che costringerà a trasferimenti a Macerata, Pesaro, Perugia o Arezzo con tutto ciò che ne negativamente ne può derivare. Il gruppo, in rappresentanza anche dei colleghi, è stato accompagnato all’incontro con l’assessore Stefano Aguzzi (fissato per le 11.30) dai membri della Filcams Cgil Ancona Carlo Cotichelli e Sara Dominella.

L'INTERVISTA  ALLE LAVORATRICI IN PROTESTA

La mattinata si è svolta in maniera molto tranquilla, nel rispetto della normativa vigente e con l’uso costante della mascherina, ma la rabbia per quanto sta accedendo è risultata tangibile dai volti dei manifestanti. Circa 50 i dipendenti dell’azienda jesina, operativa nella vendita di snack e bevande con distributori automatici, che a causa di un calo d’incassi negli ultimi anni vedono pregiudicarsi la possibilità di un futuro. E la maggior parte deve provvedere al mantenimento di una famiglia.

 Manifestazione-10

Tra le cose che sono state lamentate dai presenti, la totale assenza dell’azienda – nonostante una distanza geografica contenuta con Perugia, sede di Liomatic - in ogni occasione di dialogo presentata, fatta eccezione per qualche conferenza. Tra chi rischia concretamente di perdere il proprio posto ci sono lavoratori con esperienza trentennale, alcuni qualificati e con figli, che rischiano di essere liquidati con modalità non consone al contesto. L’auspicio dei presenti è che il tavolo delle trattative possa essere riaperto.

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