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Le grotte di Ancona conquistano New York, la regista: «Un luogo da tutelare e rispettare»

Il corto "Grottaroli" sbarca in prima mondiale al Tribeca film festival. La regista anconetana Cecilia Pignocchi racconta il lavoro di un anno tra difficoltà dovute alla pandemia e un grande sogno da realizzare

«Uno speciale gruppo di pescatori che vive lungo la costa adriatica fa i conti con la consapevolezza di essere l'ultima generazione»: sul sito del Tribeca festival viene descritta così la trama al centro del corto Grottaroli, un progetto scritto diretto e prodotto dall'anconetana Cecilia Pignocchi e da Arthur Couvat. Il film sbarcherà in prima mondiale al celebre festival fondato da Jane Rosenthal, Robert De Niro e Craig Hatkoff che si tiene a New York dal 9 al 20 giugno. Per ora è visibile solo il trailer e già dalle prime immagini emoziona vedere quale centralità abbia il mare nella vita di questi pochi pescatori rimasti ad abitare un luogo storico di Ancona come quello delle grotte. «Volevamo creare un ritratto di un luogo che sta cambiando - racconta la Pignocchi - infatti tutti i grottaroli con cui abbiamo parlato hanno detto che dopo di loro “questo posto non sarà più lo stesso”».

GROTTAROLI_BTS_7-2Cecilia e Arthur hanno deciso di mostrare un lato inedito e poco conosciuto della città dorica: «L'idea - spiega la regista - è nata durante una passeggiata con mio padre lungo il litorale e subito ho pensato di coinvolgere il mio amico filmmaker e cinematografo Arthur Couvat di grande talento, con il quale avevo intenzione di collaborare già da tempo. Arthur è subito rimasto affascinato dalle grotte e dai loro creatori. Così insieme ci siamo lanciati nella produzione di questo corto. Un progetto che è nato grazie alla lontananza da Ancona. E’ proprio vivendo altrove (la regista vive ad Amsterdam ndr) che ho iniziato a vedere la mia cultura con altri occhi. Durante i miei ritorni a casa vedevo le grotte come un set cinematografico, dove i grottaroli erano gli attori». La regista, pur vivendo lontana da casa da anni, non ha mai dimenticato la sua città: «Mi manca il mare a due passi da casa - dice - con il sole che tutte le mattine si alza e fa brillare l’acqua cristallina. Torno ogni tanto alla fine Amsterdam non è poi così lontana. Quello che spero è le che le grotte vengano tutelate e rispettate nel tempo, in quanto esse costituiscono un immenso patrimonio culturale, ambientale e antropologico».

Per realizzare il corto ci è voluto circa un anno, non senza difficoltà dovute alla situazione sanitaria:  «Il covid - dice Cecilia - ha rallentato la produzione, dovevamo girare a fine Marzo 2020 ma per ovvie ragioni abbiamo rimandato ad Agosto. L'editing ha richiesto 3 mesi visto che entrambi svolgiamo altri lavori. La pandemia, oltre ad aver rallentato la produzione, ci ha anche demoralizzati, infatti con l'incertezza della situazione non sapevamo fino all'ultimo se saremmo riusciti a girare. Un'altra cosa molto triste è che un mese prima delle riprese Mauro Paolozzi, che faceva parte del casting, è venuto a mancare. Mauro era uno degli ultimi pescatori professionisti delle grotte della Scalaccia dove i suoi antenati scavarono le grotte all’incirca nel 1850».

Anche il sindaco Valeria Mancinelli ha condiviso il trailer sui social, complimentandosi per il bel traguardo raggiunto: «Arthur e io siamo molto soddisfatti che il nostro cortometraggio sia arrivato a New York -  prosegue la Pignocchi - sicuramente non ce lo aspettavamo quando abbiamo cominciato il progetto. Il film è stato completamente autofinanziato con un piccolo budget e prodotto da noi due registi. È stato un lavoro artistico nato dalla pura passione. Mio padre Marco Pignocchi è stato di grande aiuto durante la fase di ricerca e di casting, è venuto sempre con me durante i sopralluoghi e ne ha fatti altri quando io ed Arthur eravamo ad Amsterdam. Ci ha inoltre aiutati con la logistica durante le riprese. Camalot Amsterdam ci ha fornito tutta l'attrezzatura necessaria. Il sound design è stato curato 750mph uno studio di Londra. Mentre Twenty Below Music ci ha aiutati nella trattativa per ottenere i diritti delle due canzoni che avevamo scelto per il film».

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