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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Alloggi di emergenza sociale, ammanchi nelle casse per 800mila euro: la verifica del Comune di Ancona

La ricognizione si svilupperà su due fronti: il primo punta alla raccolta di tutti gli stati di famiglia e alle dichiarazioni Isee, il secondo alla regolarità dei pagamenti, con riferimento alle morosità accumulate nel tempo ed al riadeguamento del canone

ANCONA – Un lavoro congiunto tra gli uffici Patrimonio e Servizi sociali, 110 alloggi in ricognizione, 85 quelli occupati ma solo 24 quelli con regolare contratto. Si condensa così l’attività di verifica portata avanti dagli uffici comunali su mandato dell’assessore al Patrimonio, Angelo Eliantonio e di quello ai Servizi sociali, Manuela Caucci. Degli 85 alloggi occupati, 22 sono requisiti (dal Comune per far fronte a gravi ed urgenti necessità), 35 con regolare assegnazione e regolare contratto Erap; 18 assegnazioni di vecchia data a cui non ha fatto seguito regolare stipula di un contratto; 6 assegnazioni senza titolo (collocazione in alloggi comunali in condizioni di disagio cui non è seguito nessun atto amministrativo); 2 in manutenzione; 4 liberi a breve. Altri 23 sono collocati nella zona di via Marchetti-via Pergolesi ma non stati assegnati perché in attesa dell’intervento di riqualificazione del progetto Bando Periferie.

Le irregolarità accertate nei casi limite risalgono a 18 anni fa. Situazioni conclamate verso le quali non era stata avviata nessuna procedura per la loro regolarizzazione. Perlopiù si tratta di intestatari che non hanno corrisposto per anni il canone di affitto, in altri casi passaggi di titolarità (per esempio padre-figlio) non autorizzati. Gli ammanchi più copiosi per l’Amministrazione si aggirano attorno agli 80mila euro per arrivare a un importo complessivo di circa 800mila euro per i soli casi analizzati fino ad oggi. Per tutte quelle situazioni in cui c’è maggiore chiarezza gli uffici hanno predisposto l’invio di una lettera redatta dai Servizi Sociali anche per i casi in cui la pratica è transitata attraverso l’ufficio Patrimonio. Questo proprio perché l’intenzione è quella di applicare una assistenza trasversale a tutti i casi che devono essere trattati. Per le situazioni più complesse, invece, l’invio di una medesima lettera sarà dettagliata da tutti gli elementi che contraddistinguono la tipicità del caso.

Ad ogni modo l’azione di verifica e di accertamento si svilupperà su due fronti: il primo punta alla raccolta di tutti gli stati di famiglia e alle dichiarazioni Isee; il secondo alla regolarità dei pagamenti, quindi alle morosità accumulate nel tempo con riadeguamento del canone concordando un piano di rientro con il diretto interessato. «Mettiamo mano a un meccanismo incancrenito che ha provocato un ingente danno alle casse comunali», dice l’assessore al Patrimonio, Angelo Eliantonio. «Quella avviata è una ricognizione attenta e puntuale che punta a rimettere in circolo unità immobiliari indebitamente occupate e a recuperare somme che possono essere investite nella ristrutturazione di altre abitazioni. Questo lavoro – sottolinea - sarà speculare a quello che svolgeremo anche nel campo dei fitti attivi e passivi e che sarà portato a termine nei prossimi mesi».

E’ evidente «che ogni verifica – specifica l’assessore ai Servizi sociali, Manuela Caucci – sarà annunciata da una lettera inviata al diretto interessato ma seguita da una telefonata delle nostre assistenti sociali che daranno tutte le spiegazioni del caso, ovvero l’assistenza necessaria per comprendere i vari passaggi prevedendo, nei casi contemplati, anche la riassegnazione di un differente alloggio».

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