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Sicurezza ed immigrazione, Lodolini (Pd): «Sono priorità del Parlamento e del Governo»

Così Emanuele Lodolini, membro della Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha salutato gli ultimi provvedimenti contenuti nel Piano Minniti

«Il nuovo corso che si è aperto nella delicata e complessa gestione dell'emergenza migranti da parte del Ministero dell'Interno va salutato con grande favore perché risponde alla domanda sia di accoglienza che di sicurezza, ma anche di umanità e di regole certe». Così Emanuele Lodolini, membro della Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha salutato gli ultimi provvedimenti contenuti nel Piano Minniti che offrono maggiori garanzie sul piano del controllo delle città, supportando le istituzioni territoriali contro fenomeni odiosi come lo spaccio, lo sfruttamento della prostituzione, il commercio abusivo e l'occupazione illecita del suolo pubblico.

«Inoltre - continua Lodolini - le misure sulla sicurezza contenute nel Decreto Legge sulla sicurezza urbana approvato dal governo va incontro al desiderio di legalità, di sicurezza urbana, di prevenzione nei confronti della criminalità e di tutela che consentiranno alle istituzioni locali di operare con sempre maggiore efficacia. Regole certe e procedure definite non possono che favorire il lavoro di sindaci e amministratori che sono il primo riferimento dei cittadini sul territorio e fino ad oggi si sono spesso trovati ad operare in condizioni di precarietà ed incertezza. Anche il Pacchetto Immigrazione che il Ministro Minniti ha presentato davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali di Camera e Senato, ha ribadito l'attenzione alla sicurezza nostri concittadini. Migliorando ulteriormente  l'attività di intelligence e l'attività di controllo del territorio potremo fare ulteriori passi avanti. Oggi si rende necessaria l'approvazione di ulteriori strumenti di contrasto all'immigrazione irregolare sia per spegnere sul nascere derive razziste e omofobe, ma anche far sì che chi cerca di lucrare sull'indigenza di questi disperati abbia vita sempre più dura. Infine va sostenuto il lavoro di dialogo e confronto con la diplomazia europea per incentivare accordi con i paesi di origine dei migranti, come accaduto con la Libia, ma anche incrementato e velocizzato il processo di espulsione di coloro che non hanno diritto a rimanere In Italia. Senza severità sul rimpatrio di chi non ha diritto a rimanere non ci può essere accoglienza». 

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