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Scuole chiuse, Mangialardi (Pd): «Se avessero ascoltato tutto questo si sarebbe evitato»

Maurizio Mangialardi, commenta l’ordinanza per la chiusura fino al 5 marzo delle scuole superiori nella regione e delle classi seconde e terze delle scuole medie nelle province di Ancona e Macerata

Maurizio Mangialardi del gruppo assembleare del Pd tuona contro l'ordinanza del presidente Acquaroli: «Certifica la sua completa debacle. Purtroppo - prosegue il Dem - con buona pace anche di Giorgia Meloni, che continua senza pudore a lodare come esempio virtuoso la modalità della riapertura delle scuole marchigiane, siamo di fronte a un risultato che ci attendevamo, vista la confusione, l’approssimazione e persino l’irresponsabilità con cui presidente e giunta hanno gestito il ritorno in classe dei ragazzi. La verità è che per ripicca e insipienza, non si sono volute ascoltare le proposte avanzate fin da dicembre dal Partito Democratico, che avrebbero permesso la ripresa delle lezioni in totale sicurezza, attraverso serie costanti di tamponi per tracciare i contagi. Pur di non collaborare con l’opposizione, invece, Acquaroli e i suoi hanno preferito intestardirsi in un inutile e fallimentare screening di massa, che di massa poi non è stato, lasciando inutilizzati decine di migliaia di tamponi che avrebbero potuto essere impiegati proprio per studenti, insegnanti e personale scolastico. Non è certo un caso che in una realtà come quella di Pesaro, dove l’Amministrazione comunale, supplendo alle inadempienze della Regione e svolgendo con serietà ed efficacia questa attività, si stiano raccogliendo risultati incoraggianti».

Mangialardi, commenta l’ordinanza per la chiusura fino al 5 marzo delle scuole superiori nella regione e delle classi seconde e terze delle scuole medie nelle province di Ancona e Macerata. «Acquaroli – prosegue l'ex sindaco di Senigallia – dice che l’ordinanza serve a evitare scenari peggiori, ma la verità è che questa drammatica situazione ha contribuito a crearla anche lui, da ultimo con due provvedimenti assolutamente privi di senso. Prima quello per perimetrare di arancione la provincia di Ancona, trasformandola in uno spazio dove non si poteva né entrare né uscire ma dove al suo interno tutto o quasi era permesso, e poi quello ancora più illogico per l’istituzione di zone arancioni nel medesimo territorio che, come è evidente a tutti, non solo non hanno avuto alcuna efficacia, ma hanno contribuito all’incremento dei contagi con gravi ripercussioni sulla salute pubblica. Tutto questo accade mentre in altre regioni come la Toscana, l’Emilia Romagna, la Campania e il Lazio, la campagna vaccinale procede a passo sostenuto e, dopo il personale sanitario, le forze dell’ordine, gli over 80 e le persone disabili, si è già iniziato a somministrare il vaccino anche ai lavoratori della scuola. Esattamente il contrario di quanto accade nelle Marche, dove si naviga a vista, senza strategia e a ritmi di una lentezza estenuante».

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