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Le Lega nomina Luciani, verso una grande alleanza a destra: «Invertiamo le graduatorie delle case»

«Ancona sta tornando al medioevo, vogliamo invertire questa tendenza con proposte concrete per avere più sicurezza, stoppare il degrado e mettere prima gli anconetani degli stranieri» ha detto Luciani

Ad Ancona la Lega Nord c’é e anche di recente ha registrato nuovi iscritti nel capoluogo marchigiano. Un dato positivo in vista della campagna elettorale per le amministrative 2018, alla quale il Carroccio guarda con determinazione. «Possiamo vincere» ha detto proprio il nuovo coordinatore comunale di Ancona Francesco Luciani, 59 anni nato e cresciuto ad Ancona ex tassista e oggi agente di commercio. Lo ha ribadito in una conferenza stampa tenutasi stamattina nella sede della ex 1° circoscrizione in compagnia del segretario provinciale della Lega Marco Bevilacqua e dell’ex deputato e segretario nazionale della Lega Nord Marche Luca Rodolfo Paolini. «Ad Ancona è aumentata la disoccupazione, la cassa integrazione, non c’è più sicurezza soprattutto in alcuni quartieri non si può più girare con tranquillità e le liste d’attesa per i servizi di welfare e le case sono piene di extracomunitari. Vogliamo invertire questa tendenza con proposte concrete per avere più sicurezza, stoppare il degrado e mettere prima gli anconetani degli stranieri. Ancona sta tornando al medioevo e contiamo di vincere le elezioni».

Centrodestra unito

Insomma obiettivi importanti per il partito che fa riferimento al leader nazionale Matteo Salvini, ma con la consapevolezza che da soli non si va da nessuna parte. Ecco perché l’idea a cui si sta lavorando a destra è una grande alleanza con Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia e alcune liste civiche che possano sostenere i partiti calamitando non solo l’elettorato di destra, ma anche quella fascia di cittadini tradizionalmente di sinistra ma stanca del Partito Democratico. Bene ma chi sarebbe il candidato sindaco? Ci sarebbero diversi nomi sul tavolo delle discussioni, alcuni provengono dai partiti mentre altri sarebbero degli outsider, ma ad oggi certezze non ce ne sono. Di sicuro la Lega vuole riportare Ancona ad essere un grande capoluogo. A partire dal porto, dicono i leghisti, come se questo non sia cresciuto negli ultimi anni. «Mi limito a dire che si ci fossimo stati noi sarebbe cresciuto anche di più» ribatte Paolini. Bene dunque, ma le priorità sono altre e sono tre.

Più sicurezza, stop degrado, prima gli anconetani

  • Prima gli anconetani. Non è solo uno spot per la Lega perché, se in determinati quartieri aumenta il tasso di extracomunitari, è perché i proprietari affittano a basso costo mentre l’edilizia pubblica risponde a requisiti che vede in cima famiglie che rispondono a precisi criteri. «Gli Archi e il Piano sono pieni di immigrati e con alcune semplici regole comunali portiamo avanti gli anconetani» ha detto Luciani. Dunque come si fa ad invertire il trend? Lo ha spiegato Paolini: Abbiamo avuto esempi regolamenti comunali, come ad esempio l’inserimento di una clausula affinché si dia priorità a chi risiede da almeno 10 anni nel comune ed è da 15 in Italia. Nel comune di Cascina il sindaco della Lega chiede agli extracomunitari il certificato di proprietà alle ambasciate e ai consolati prima dell’assegnazione delle case popolari».
  • Stop degrado. Fermare lo stato di abbandono in cui versano determinate aree cittadine che, secondo la Lega, «sono state da troppo tempo dimenticata della sinistra e dal governo della Mancinelli, per cui è ora di tornare ad occuparci delle periferie e delle zone lasciate a se stesse».
  • Più sicurezza. In primis con il ripristino degli agenti di Polizia Municipale nelle ore notturne perché «Dopo tanti anni di centrosinistra Ancona non è più tranquilla e sicura e i cittadini non sono più liberi di girare in certi quartieri» ha ribadito Bevilacqua che poi, alla fine, lancia anche l’idea di un referendum sulla creazione della moschea ad Ancona: «Se vinceremo le elezioni chiederemo agli anconetani se vogliono o no la moschea nella zona della stazione perché è ora di smetterla di fare tutto sopra la testa dei cittadini». Eppure la comunità musulmana ad Ancona c’è da tanto tempo e professa la propria religione nel rispetto delle regole in due centri culturali. «Resta il fatto che la nostra idea di massima è contrastare questo fenomeno perché quella musulmana è una religione che contrasta con le regole di civiltà della nostra democrazia e della nostra cultura» ha chiuso Paolini. 
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