La ex esce per prendere un gelato, lui l'aggredisce e le perfora un timpano: muratore condannato per maltrattamenti
La donna era uscita con un amico. L’aggressione è avvenuta sotto casa
ANCONA – Era geloso e voleva decidere della vita della sua compagna. Lei poteva uscire solo con persone da lui autorizzate. In casa le alzava spesso le mani, anche davanti alla loro figlioletta minorenne. In una occasione l'uomo l’avrebbe presa a schiaffi e pugni, sfondandole anche un timpano per il quale riportò 30 giorni di prognosi. Un episodio violento che risale a giugno del 2020. In compagnia di un amico era uscita per andare a prendere un gelato e quando ha incrociato la loro auto sotto casa si è avventato sulla donna, oggi 28enne. In casa sarebbe stato un rapporto fatto di insulti, mortificazioni e offese continue. Quel compagno, un 44enne di origine campane, muratore, ieri è stato condannato dal collegio penale a 4 anni e 8 mesi per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Accolta la richiesta del pm Valentina D’Agostino. L’imputato, che ha sempre rigettato le accuse, era difeso dall'avvocato Stefano Mengucci. A madre e figlia avrebbe fatto mancare anche il sostegno economico dovuto per vivere. I fatti, accaduti tra Osimo e Castelfidardo, poco prima del lockdown, sarebbero andati avanti fino a febbraio del 2020, quando lei ha fatto denuncia, con un episodio anche a giugno. La vittima, parte civile con l'avvocato Alessio Stacchiotti, e altri testimoni dell’accusa avevano ripercorso, nelle precedenti udienze, quanto vissuto dalla 28enne. Lei sarebbe stata privata del cellulare, non poteva utilizzare i social e se voleva uscire sarebbe potuta andare solo a casa dei suoceri e accompagnata da persone di fiducia del suo compagno. L'uomo l'avrebbe allontanata dalle amicizie e dai parenti. Quando aveva deciso di lasciarlo lui l'avrebbe picchiata ancora tanto che aveva ricevuto anche un divieto di avvicinamento poi infranto e che gli costò il carcere. Alle spalle anche una condanna per stalking con un non doversi procedere poi in appello per la remissione di querela da parte della vittima.
