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Cronaca

Terremoto, l’ex frana Barducci sorvegliato speciale: «Per ora nessuna criticità»

I rilevatori di movimento dell’area dell’ex frana non hanno segnalato nessuna particolare emergenza. Ma il livello di attenzione resta massimo

ANCONA - La terra trema ancora. Non si ferma lo sciame sismico lungo la costa adriatica, al largo dello specchio d’acqua tra Senigallia e Fano. E da mercoledì mattina l’area della frana Barducci diventa superattenzionata dagli uffici tecnici del Comune. Per fortuna il sottosuolo non ha fatto registrare movimenti che possano destare preoccupazione. Ma il monitoraggio da parte dell’ufficio frana, sotto la direzione dell’ufficio comunale ai lavori pubblici, resta costante. 

La prevenzione

«La frana è monitorata 365 giorni all’anno, ventiquattro ore su ventiquattro attraverso strumentazioni fuori terra e in probità - spiega l’ingegnere Stefano Capannelli, dirigente dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Ancona -. Ovviamente tutte hanno rilevato il movimento sismico, ma al contempo la frana non ha evidenziato alcuna problematica». Fermo restando che «resterà sotto continua osservazione con un’attenzione maggiore rispetto a quanto possa essere fatto in periodi normali» specifica Capannelli. 

Le strumentazioni

Sono tre i diversi sistemi incrociati che, insieme, tengono sotto controllo lo stato di salute della frana. Uno si serve di rilevatori gps collegato ai satelliti che monitorano il movimento di alcuni punti fissi fuori terra: ad esempio edifici o costruzioni lungo l’area d’interesse. Quando c’è un sensibile spostamento di questi punti fissi, il sistema lo rileva e lo segnala alle apparecchiature utilizzate dai tecnici comunali. Un altro sistema, sempre fuori terra, si serve di apposite torrette che rilevano periodicamente i movimenti dei cosiddetti vetrini, ovvero degli specchietti posizionati sugli angoli degli edifici. In questo caso, se le torrette evidenziano importanti spostamenti dei vetrini rispetto alle rilevazioni dei periodi precedenti, scatta la segnalazione alle apparecchiature apposite. Infine il terzo sistema di monitoraggio si ottiene attraverso una misurazione in profondità per mezzo delle colonne parametriche: ossia dei tubi infilati perpendicolarmente nel terreno che possono arrivare ad una profondità alcune decine di metri, anche fino al livello della falda, al fine di misurare gli spostamenti del terreno. Ad oggi, fortunatamente, queste strumentazioni non hanno segnalato alcuna criticità. Ma vista la vicinanza dell’epicentro degli ultimi fenomeni tellurici con l’area della frana, il livello di attenzione è sicuramente salito.

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