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Cronaca

Terremoto, caos burocrazia: appena 2 stalle mobili su 700 necessarie

Coldiretti lancia l'allarme e accusa l'eccessiva burocrazia: «Un mese di tempo alla Regione». Dal 2012 a oggi sono scomparsi 25mila animali dalle fattorie marchigiane

Aborti spontanei, cuccioli appena nati e morti nella morsa del gelo. Animali che senza le stalle – né quelle danneggiate dal terremoto, né quelle mobili che tardano ad arrivare - restano all’aperto in balia della neve. Allarme nell’allarme con Coldiretti che denuncia il dimezzamento della produzione di latte in regione e la scomparsa, dal 2012 a oggi di 25mila animali tra mucche, maiali e pecore «con il pericolo di estinzione per le razze storiche e lo spopolamento delle aree interne e montane, ulteriormente acuito dal terremoto che ha messo in ginocchio gli allevamenti tra il Maceratese e l'Ascolano. Se i ricoveri per il bestiame non arriveranno in tempi brevi, c'è il pericolo concreto che molti animali muoiano». Coldiretti ha chiesto alla Regione di cambiare passo, snellire la burocrazia che sta rallentando le procedure. «Complessivamente nella nostra regione - sottolinea la Coldiretti - sono oggi allevati 50mila mucche, 158mila pecore, 117mila maiali e 11mila cavalli, oltre a 6,5 milioni di polli. Per evitare l’estinzione dell’intera Fattoria Marche serve difendere le imprese».

Secondo gli allevatori sono oltre 700 le strutture mobili necessarie per affrontare l’emergenza terremoto. Moduli abitativi, moduli stalla e moduli magazzino. L’80% delle richieste arriva dalla provincia di Macerata. Il resto si divide tra Ascoli, Fermo e Ancona. Ad oggi però sono solo due le stalle mobili installate per richieste che risalgono al terremoto del 24 agosto. «A pesare sui ritardi – conclude Coldiretti - è soprattutto l’eccessiva burocrazia, tra schede da compilare e autorizzazioni di vario tipo da richiedere, senza le quali si rischia l’abuso edilizio. Senza dimenticare che resta ancora da chiarire a quale ambito spetti la competenza di agriturismi e caseifici (Attività produttive? Turismo? Agricoltura?), che restano per ora nel limbo in attesa di una soluzione. Coldiretti chiede dunque un cambio di passo, con l’abbattimento della burocrazia e l’assegnazione e il completamento delle strutture nel giro di un mese».
 

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