Senigallia: stupro e rapine ai danni di due prostitute, arrestati
Hanno legato, bendato, violentato e rapinato una donna, per ripetere poi di lì a poco lo stesso copione - salvo, in questo caso, la violenza sessuale - una seconda volta. Arrestati grazie ai carabinieri di Senigallia, Marzocca e Osimo
Hanno legato, bendato, violentato e rapinato una donna, per ripetere poi di lì a poco lo stesso copione – salvo, in questo caso, la violenza sessuale – una seconda volta. Dovranno rispondere di accuse pesanti come macigni i due giovani finiti in manette grazie ai Carabinieri delle Stazioni di Senigallia, Marzocca e Osimo, attorno alla mezzanotte di venerdì: Z. F., appena ventenne, e K. R., 23enne, entrambi cittadini albanesi ma residenti a Osimo.
I FATTI. Tutto è cominciato nella mattinata mercoledì scorso, nella frazione Marzocca, quando una ragazza romena che esercita la prostituzione ha denunciato ai Carabinieri che alle due e mezza del mattino, dopo aver pattuito una prestazione sessuale con due giovani di nazionalità albanese ed essere salita a bordo della loro auto, una Fiat Punto, era stata condotta in un luogo appartato nell’immediata periferia cittadina. Lì i due uomini, minacciando di utilizzare una pistola, mai esibita, dopo averla bendata, avevano abusato sessualmente di lei e le avevano rubato, prima di lasciarla libera, la borsa contenente un telefono cellulare e 150 euro in contanti. Poi i due aguzzini si erano dati alla fuga.
Nel pomeriggio di venerdì, a Senigallia, una seconda prostituta rumena denunciava alla Stazione dei Carabinieri un terribile copione quasi identico – fatto salvo per la violenza sessuale, questa volta non consumata – terminato con il rituale della benda e la rapina di 300 euro.
LE INDAGINI. I militari di Senigallia e Marzocca si sono subito lanciati a caccia dei due criminali e, grazie anche alla collaborazione dei colleghi di Osimo, sono riusciti a risalire alla Fiat Punto e all’identificazione dei due giovani, comunque riconosciuti dalle due ragazze così ferocemente colpite. Inoltre, a casa di uno dei due, è stato anche ritrovato il cellulare rubato alla prima vittima dopo le violenze.
I due sono stati dichiarati in stato di fermo. Al momento si trovano nel carcere di Montacuto, in attesa di comparire davanti al giudice.