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Cronaca

Malore fatale durante la partita di calcetto in carcere, morto Denny Pruscino

Aveva 42 anni. E' successo ieri 19 giugno nel carcere Due Palazzi di Padova. L'uomo è stato trasportato in ospedale, ma è deceduto poco dopo

Si è sentito male dopo una partita a calcetto con gli altri detenuti. Immediato il trasporto in ospedale a Padova, ma poco dopo il ricovero ieri 19 giugno è morto Denny Pruscino. La vicenda ha avuto il suo tragico epilogo al carcere Due Palazzi di Padova dove l'uomo stava scontando l'ergastolo per l'omicidio del figlio Jason avvenuto esattamente 12 anni fa nel giugno del 2011. Finita la partita il quarantaduenne si è sentito male. E' stato subito portato in infermeria ed è stato allertato il Suem 118, ma fin da subito si è capito che il suo quadro clinico era compromesso. 

Chi era

Originario di Folignano in provincia di Ascoli Piceno, il suo nome venne alla ribalta dodici anni fa per un drammatico fatto di sangue che sconvolse l'intera nazione. Era appunto il giugno di 12 anni fa, il piccolo Jason aveva meno di due mesi di vita. Scomparve improvvisamente e le successive indagini degli investigatori hanno portato alla luce una storia allucinante di violenze domestiche e maltrattamenti di ogni tipo. Dalla ricostruzione dei fatti l'indagato, tra il 23 e il 24 giugno, innervosito dal pianto del neonato, l'avrebbe sbattuto a più riprese contro il divano prima di farlo sparire. Nel quadro accusatorio degli investigatori è finita anche la madre di Jason, Katia Reginella, condannata a 18 anni di reclusione. La coppia era già nota ai Servizi Sociali e i due figli precedenti erano stati dati in adozione dal Tribunale dei Minori a causa dei maltrattamenti subiti, che avevano lasciato gravi menomazioni ai bambini. Purtroppo, nessuno è intervenuto in tempo per salvare Jason dalla tragica sorte che lo attendeva. La sua sparizione è passata quasi inosservata fino al 6 luglio del 2012, quando il nonno paterno ha reso noto che il bambino era scomparso dalla loro casa.

La cronaca

Denny Pruscino e Katia Reginella sono stati ritenuti colpevoli in via definitiva di omicidio volontario in concorso aggravato dai futili motivi, dal vincolo di parentela e distruzione di cadavere. Secondo la Procura di Ascoli il neonato a soli due mesi dalla nascita sarebbe stato ucciso in un momento di rabbia da Denny che non era il padre naturale, ma lo aveva riconosciuto dopo aver sposato la madre, Katia. La giovane ascolana a sua volta è ritenuta responsabile perché non avrebbe fatto nulla per impedirlo ed anzi avrebbe poi aiutato il giovane marito a disfarsi del corpicino mettendolo, forse ancora vivo, in un sacco per buttarlo poi in un cassonetto dell’immondizia vicino la loro abitazione nella frazione di Piane di Morro.

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