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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Otite curata con l’omeopatia, tre anni di condanna anche in Appello per Massimiliano Mecozzi

Il medico è accusato di omicidio colposo per la morte del piccolo Francesco Bonifazi, 7 anni. Arrivò al Salesi gravissimo. Dopo tre giorni il decesso per encefalite

ANCONA - Dopo la condanna di primo grado arriva anche quella in Appello per l’omeopata Massimiliano Mecozzi, 62 anni, medico di Pesaro, accusato di omicidio colposo. I giudici di secondo grado, presiedeva la corte Antonella Di Carlo, hanno confermato oggi i tre anni di pena per il professionista e l’interruzione per cinque anni dai pubblici uffici quando la sentenza passerà in giudicato. Secondo l’accusa Mecozzi è responsabile della morte del piccolo Francesco Bonifazi, il bimbo di 7 anni, originario di Cagli, ucciso da un’otite degenerata in encefalite. L’omeopata l’ha curato con i soli rimedi omeopatici tanto che le condizioni del bambino sono peggiorate e arrivò in gravissime condizioni all’ospedale Salesi di Ancona. Il piccolo rimase tre giorni in agonia poi morì il 27 maggio del 2017. A novembre del 2022 c’era stata la condanna di primo grado per Mecozzi, al tribunale di Ancona, appellata poi dalla sua difesa, l’avvocato Fabio Palazzo, che ha sempre respinto una correlazione tra l’otite e il decesso del piccolo. Si era paventato un rischio prescrizione a novembre 2024 ma ci saranno invece tutti i tempi anche per un eventuale ricorso in Cassazione. Oggi in Corte di Appello ad Ancona c’era il nonno materno, Maurizio Olivieri, parte civile insieme allo zio paterno del bambino, rappresentati dall’avvocato Federica Mancinelli.

Parte civile anche l’Unione Consumatori rappresentata dall’avvocato Corrado Canafoglia. «La condanna in appello è importante - commenta Canafoglia - perché conferma che di fronte alla malattia bisogna ricorrere alla medicina tradizionale. L’omeopatia non è medicina, sono trattamenti consente nei primi tre giorni poi i protocolli sanitari prevedono la prescrizione degli antibiotici». Oltre all’omeopata erano finiti a processo anche i genitori del bambino, Maristella Olivieri e Marco Bonifazi, condannati nel 2019, in primo grado, in abbreviato, a tre mesi di reclusione (pena sospesa). Furono ritenuti responsabili di negligenza e imprudenza nei confronti del figlio, seguendo in buona fede i consigli del l’omeopata a cui i familiari si erano rivolti anche in passato per altre cure alternative alla medicina tradizionale. L’infezione all’orecchio si era poi aggravata inesorabilmente.

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