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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Senigallia

La morte del medico 68enne travolto da un treno a Senigallia: «Scrupoloso e gentile, mancherai a tutti»

Non sembrano emergere dubbi sulla volontarietà del gesto: ritrovata la sua macchina parcheggiata poco distante dal luogo dell'investimento, con telefonino ed effetti personali. Era in pensione e viveva a Senigallia, dopo gli anni trascorsi come medico di base in un comune del pesarese

L’allarme era scattato poco prima di pranzo, quando alcuni testimoni parlavano di una persona che si era gettata sotto un treno che stava transitando lungo la litoranea ferroviaria, nella zona tra Marzocca e Senigallia. L’intervento delle forze dell’ordine è stato immediato, così come il volo dell’eliambulanza atterrata poco distante, ma per il l’uomo, 68 anni originario del pesarese e residente a Senigallia, non c’era più nulla da fare.

Resta invece lo sgomento dei conoscenti e dei suoi cari, per un gesto che a tutti sembra inspiegabile. Sul quale sembrerebbero non esserci dubbi, alla luce delle ricostruzioni. L’auto parcheggiata nei presso di un sottopasso, lasciata aperta ed al suo interno effetti personali e telefonino ritrovati dalle forze dell’ordine, poi il percorso fino alla massicciata, quindi l’arrivo del regionale partito dal capoluogo e diretto verso Piacenza, che lo ha travolto. Polizia e Polfer hanno effettuati i rilievi e ricomposto la salma, il traffico ferroviario è regolarmente ripreso nel pomeriggio.

La notizia è rimbalzata sui social dove in tanti lo hanno voluto ricordare, stringendosi ai suoi cari e ricordando la sua gentilezza e la sua disponibilità. Aveva svolto per tanti anni la professione di medico di base in un comune del pesarese, prima di congedarsi dalla sua attività lavorativa andando in pensione. I messaggi lo descrivono come un professionista scrupoloso, sempre vicino alle esigenze dei suoi pazienti, capace di distinguersi per la sua cordialità e la grande passione con cui svolgeva nel quotidiano il suo mestiere. Nessun biglietto ritrovato, che possa ricondurre ai motivi del gesto. Rimane il dolore, per una persona dall’animo gentile forse oberata dal peso delle sue fragilità, che lascia un grande vuoto in tutti coloro che lo hanno conosciuto e negli anni hanno imparato ad apprezzarlo come professionista e come uomo.

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