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Cronaca

Stangata su Longarini, il tribunale lo condanna: dovrà dare 120 milioni allo Stato

La sentenza s'inserisce nel ventennale contenzioso tra l'imprenditore e il Ministero delle Infrastrutture. La difesa: «Legge retroattiva, faremo ricorso»

Edoardo Longarini dovrà restituire 120 milioni di euro al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti. La condanna in primo grado è arrivata dal tribunale di Roma e s’inserisce nell’ambito del ventennale contenzioso tra l’imprenditore e lo Stato. E’ un altro duro colpo per l'ex patron dell'Ancona Calcio, dopo l’annullamento dell’arbitrato deciso dalla Cassazione e il via libera all’Erario per il recupero di 800 milioni di euro.

Nel 2015 Longarini aveva intentato una causa contro il Mit per ottenere la liquidazione di 568 milioni di euro per interessi su ritardati pagamenti delle annualità relative ad opere per 167 milioni eseguite ad Ancona nel 1977 e nel 1985. Il Tribunale di Roma non solo ha ritenuto infondata la richiesta, ma ha anche accolto la domanda riconvenzionata del Ministero, riconoscendo 120 dei 210 milioni richiesti: si tratta di una quota dei 167 milioni che lo Stato ha versato a Longarini tra il 2006 e il 2009 per le opere realizzate nel Piano di ricostruzione del capoluogo dorico, ma che ora sono state giudicate indebite, sulla base di un’interpretazione della legge 317/1993.

Per gli avvocati del patron della Adriatica Costruzioni, Giuseppe Masoni e Claudia Cardenà, la legge è stata sostanzialmente applicata, in senso retroattivo, a contratti per lavori già eseguiti negli anni ’80 e ’90, per questo preannunciano ricorso in Appello contro al sentenza di primo grado con cui Longarini è stato condannato al pagamento di 120.604.098 euro, più spese legali per 221mila euro e interessi ancora da quantificare. 

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