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Cronaca Osimo

Morte Ilaria, il marito stava scontando i domiciliari: accusato di omicidio volontario aggravato

E' a tutti gli effetti un giallo la morte di Ilaria Maiorano, trovata senza vita stamattina nella sua casa di Padiglione di Osimo: il marito ancora in caserma

PADIGLIONE DI OSIMO - E’ a tutti gli effetti un giallo la morte di Ilaria Maiorano, 41 anni, trovata senza vita stamattina nella casa di via Montefanese. Viveva là con il marito, Tarik El Ghaddassi, fermato e portato a Montacuto con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Lui, muratore marocchino che stava scontando una condanna ai domiciliari, è stato sentito per oltre 10 ore nella caserma dei carabinieri di Osimo dal pm Daniele Paci (VIDEO). E’ assistito dal legale Domenico Biasco, ma i contorni della vicenda sono ancora tutti da ricostruire. Stanno procedendo i Carabinieri della compagnia di Osimo. 

L'allarme

Il viavai di sirene è iniziato poco prima delle 10. Al casolare si sono presentati i mezzi del 118 e dei carabinieri. Ilaria era già morta e le due bambine della coppia non erano in casa. Ad allertare i soccorsi sarebbe stata una parente della donna, che avrebbe provato invano a contattare Ilaria. I sospetti si sono concentrati subito su Tarik ma quello che è realmente accaduto va ancora appurato: l’uomo ha detto agli investigatori che Ilaria è morta in seguito alle conseguenze di un litigio. Gli investigatori stanno vagliando altri scenari: le ferite rilevate dal medico legale Francesco Busardò, non sarebbero compatibili con la versione del coniuge. Tarik è stato portato in caserma, dove intorno alle 11 è stata vista anche un’ambulanza. Secondo quanto risulta, il muratore avrebbe accusato un malore. 

La morte di Ilaria Maiorano

Il sindaco

Mentre Tarik era in caserma, nel casolare è arrivato il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, che conosceva Ilaria fin dai tempi della scuola: «Ho pensato subito alla sua dolcezza e bontà, ma anche alla sua debolezza. Tutta la città si affianca al dolore della famiglia, Ilaria era una persona buona e ultimamente mi aveva fatto conoscere la prole. Speriamo non sia successo davvero tutto ciò che da stamattina si ipotizza» (VIDEO). La famiglia era già conosciuta ai servizi sociali di Osimo e viveva in una casa di proprietà di un istituto religioso. Sul posto sono andate avanti per ore le rilevazioni dei carabinieri del reparto scientifico. 

La salma è stata portata via solo alle 17. Poco dopo, dalla caserma è uscita un’auto dei carabinieri con a bordo Tarik, coperto da una giacca. Niente sirene, un'uscita lontana dalla luce dei riflettori. L'uomo è stato via poco meno di mezz’ora, poi è tornato negli uffici di via Saffi sempre scortato dai militari. Durante una pausa, l’avvocato Biasco ha spiegato che l’uomo doveva ancora decidere se rendere interrogatorio e che tutto era ancora in fase preliminare. «Non abbiamo fatto ancora nulla, siamo ancora in attesa. Lui era ai dimiciliari per un’evasione, ma era una condanna a 10 mesi. Io sono stato chiamato solo alle 2, stiamo verificando un po’ di cose». Dopo il sopralluogo alla casa, in caserma è arrivato anche il medico legale. Si è trattenuto una ventina di minuti. All’uscita non ha rilasciato dichiarazioni. 

L'accusa di omicidio 

L'interrogatorio è terminato intorno alle 22. Tarik El Ghaddassi è stato fermato e portato al carcere di Montacuto con l'accusa di omicidio volontario aggravato. L'interrogatorio è durato diverse ore ed è stato interrotto più volte, pare, per malori dell'indiziato. El Ghaddassi ha ribadito la versione secondo cui la morte di Ilaria sarebbe avvenuta in conseguenza di un litigio per gelosia. La donna sarebbe poi caudta dalle scale, ma si sarebbe rialzata per andare a dormire in una stanza diversa da quella del marito. «Una vicenda che necessita di approfondimenti tecnici investigativi, da cui si potrà capire realmente cosa è accaduto» ha commentato l'avvocato Biasco in uscita dalla caserma. 

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