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Cronaca

“Forse non tutti sanno che nelle Marche...”, il nuovo libro di Chiara Giacobelli

Dopo il successo del precedente "101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita", ecco il nuovo libro della giornalista Chiara Giacobelli, che ci racconta le Marche attraverso 60 racconti unici e curiosi

È uscito in libreria a fine novembre edito dalla Newton Compton Editori un libro che in molti aspettavano, dopo il successo del precedente "101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita". Regione troppo spesso dimenticata dalle tradizionali guide turistiche italiane, le Marche sono invece un bagaglio di luoghi, storie, personaggi, famiglie nobiliari, eventi, feste, unicità raccolte nel nuovo libro della giornalista Chiara Giacobelli, dal titolo "Forse non tutti sanno che nelle Marche…": 60 racconti per scoprire una terra che incanterà anche il visitatore più scettico. Il libro verrà presentato martedì 8 dicembre dalle 17.30 in poi presso la nota Osteria Teatro Strabacco, ad Ancona. Oltre all'autrice saranno presenti numerosi ospiti, giornalisti, autorità, appassionati ed anche tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo volume. il professor Cesare Catà, il promoter del territorio Davide Barbadoro, il giornalista Giovanni Filosa, gli sponsor: la Confcommcercio di Pesaro e Urbino nella persona del Direttore Amerigo Varotti e il Consorzio Vini Piceni. La serata sarà appunto sul tema del vino, con musica e alcune sorprese focloristiche che allieteranno gli ospiti. Inoltre, l'oste Danilo Tornifoglia metterà a disposizione un ricco buffet con prodotti tipici accompagnato da degustazione di vino offerto dal Consorzio Vini Piceni. Il tutto ad ingresso libero.

«Quando scrissi 101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita la mia preoccupazione iniziale era quella di non riuscire a trovare così tanti spunti inediti da suggerire al lettore – raccontata l’autrice da noi intervistata – Invece, una volta iniziate le ricerche mi resi subito conto che il mio primo libro non era affatto abbastanza per raccontare tutta la bellezza della terra in cui sono nata. Quando quindi quest’anno la Newton Compton Editori mi ha proposto un seguito, non ho dubitato: avevo ancora molto da dire e da far conoscere». Che cosa differenzia le due opere? «Il primo era una sorta di guida turistica alternativa con tante idee su dove andare, cosa fare, come muoversi, utilizzando però un taglio narrativo e giovanile. In questo caso il livello letterario si innalza un po’, attraverso 60 racconti lunghi in cui protagoniste sono sostanzialmente la storia, la cultura e l’arte. Non mancano anche qui i suggerimenti su come vivere la regione nel miglior modo possibile, tuttavia si parte sempre da un personaggio, o da un luogo particolarmente interessante per il passato che presenta, o ancora da un casato antico. Alla fine, in un libro così piccolo è racchiusa non solo tutta la storia della regione, ma anche buona parte di quella del nostro Paese». Qualche esempio? «Sarà svelata la vera storia dell'antico castello di Piero Sara, che si trova in una frazione di Genga, un amore tragico ma affacinante almeno quanto quello di Paola e Francesco. Saranno trattati gli aspetti più sacri della tradizione lauretana, legata al santuario di Loreto. Troviamo il fantasma di Paora, legato al borgo di Offagna e si va alla scoperta della terza gelateria pià buona d'Italia ad Agugliano. E poi non poteva mancare la tradizione dello stoccafisso all'anconetana».

Nelle Marche? «Federico da Montefeltro è conosciuto praticamente da tutti: di lui si parla a lungo, cercando di mettere in luce gli aspetti meno noti che caratterizzarono la sua vita ad Urbino, a cominciare dal fatto di aver realizzato la più importante biblioteca del Rinascimento. Allo stesso modo troviamo aneddoti e curiosità su Michelangelo Buonarotti (chi sa, tanto per dirne uno, che la Casciotta d’Urbino era il suo formaggio preferito?), i Della Robbia, artisti toscani che lavorarono moltissimo anche nelle Marche, il soprano Renata Tebaldi nata a Pesaro ma apprezzata persino in America, fino a scovare angoli preziosi come il Museo del Cinema a Pennello a Montecosaro, unico museo al mondo di bozzetti cinematografici: un bene immenso da proteggere e valorizzare”.

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