Femminicidi e pedofila in aumento nelle Marche. Il procuratore generale: «La repressione non basta più»
Roberto Rossi ha fatto un focus sull’anno illustrando la situazione del distretto. Preoccupa il comportamento adulto, ma anche quello dei giovani: «Situazione allarmante, serve un cambio di cultura»
ANCONA - «La repressione è efficace e tempestiva ma da sola non basta. È la prima volta che reati come femminicidio, stalking e procedimenti penali a carico di minori sono in aumento. Questo è preoccupante». Così il procuratore generale Roberto Rossi ha definito la situazione nel distretto Marche rivelando i dati dell’ultimo anno e confrontandoli con quello precedente. I femminicidi passano da 3 a 7, i procedimenti per stalking da 461 a 478. Il circondario di Ancona, il più grande, ha anche questo dati in aumento. I maltrattamenti passano da 351 a 379, lo stalking da 107 a 125 e si registrano ben 63 procedimenti per violenza sessuale. La Procura dei Minorenni ha aperto 16 procedimenti penali a carico di minori per violenza sessuale, anche di gruppo. Una tendenza in costante aumento che non si riesce ad invertire. La formula suggerita da Rossi è «educare al rispetto degli altri». Il procuratore generale della Corte di Appello ha presentato un report annuale prendendo in considerazione l'anno giudiziario, un periodo che va dal 1 luglio del 2022 al 30 giugno del 2023, focalizzandosi sui fenomeni ricompresi nella violenza di genere. «E' la prima volta che vedo un aumento per queste forme di reato – ha osservato Rossi - nonostante una normativa severa e una azione repressiva». Ad eccezione di Urbino infatti i femminicidi hanno riguardato tutte le altre procure marchigiane, da Pesaro ad Ascoli, passando per Ancona e Macerata. Focalizzando il circondario di Ancona risultano in crescita anche i reati iscritti per maltrattamenti, passano da 351 a 379. Lo stalking passa da 107 a 125 casi e si registrano 63 procedimenti per violenza sessuale. «La donna è vista come una proprietà – ha osservato il procuratore Rossi – e nemmeno con pene pesantissime questa spinta subisce un freno. Va cambiata la mentalità».
Una riflessione è stata fatta sul caso di Giulia Cecchettin, la 22enne veneta uccisa dal fidanzato e che ha visto proprio oggi celebrare i funerali a Padova. «Ha commosso il paese – ha detto il procuratore – e c'è stata una presa di coscienza sul femminicidio che stava diventando una routine, tipico delle notizie reiterate e ripetute. Giulia ha risvegliato le coscienze. E' utile dare un messaggio negativo su chi commette certi fatti». Sul fronte minori la Procura competente in materia ha aperto 16 procedimenti penali a carico di minorenni per violenza sessuale, alcune anche di gruppo, e 20 procedimenti per pedofilia e pedopornografia a carico sempre di minorenni nei confronti di altri minorenni. «Il fenomeno è trasversale – ha chiarito Rossi – non necessariamente i reati sono frutto di ambienti di degrado anzi troviamo situazioni familiari normali, di cultura media e anche elevata. Non c'è una condizione sociale tipo. Gli adulti non si educano, la sfida deve essere sui giovani, ma anche qui con i dati partiamo già in salita». A deviare i giovani influirebbero i social network e internet «che non generano modelli di vita tra i migliori». Sul fronte delle misure cautelari, in materia di violenza di genere, questi i dati delle singole procure. Ancona 57, Ascoli Piceno 33, Fermo 57, Macerata 31, Pesaro 71, Urbino 33, procura dei Minori zero misure.
(Servizio aggiornato alle 17)