Picchiata dal compagno e vessata dai suoceri: «Stai zitta o sai come finisce»
L'ex fidanzato e i suoi genitori avrebbero picchiato e malmenato per oltre un anno la 26enne di Senigallia. Lei poi ha denunciato alla polizia
Le imponevano ad ogni costo il loro stile di vita e con insulti, botte e minacce volevano piegarla alle loro regole di sottomissione. Rinviati a giudizio ieri dal Gup Paola Moscaroli l’ex fidanzato e i suoceri, rom falconaresi, per lesioni aggravate, maltrattamenti aggravati in famiglia e stalking.
La donna, una giovane mamma di 26 anni di Senigallia, difesa dall’avvocato Alessandro Calogiuri, ha mosso pesanti accuse nei loro confronti. Ha raccontato come l'ex compagno le avesse rivolto frasi del tipo: «Sono io l'uomo, comando io. Tu stai zitta, se no sai come va a finire: parli quando te lo dico io, non decidi tu, sei falsa». Mentre era incinta (oggi il piccolo ha due anni) l'uomo l'avrebbe schiaffeggiata fino a farla cadere a terra. Inoltre i genitori di lui, stando al racconto della giovane, le avrebbero impedito di stare insieme al suo bambino se non nel momento dell'allattamento. E anche il cellulare sarebbe stato controllato e ispezionato dai genitori dell'ex. Dal canto loro la coppia di 44enni, difesa dall'avvocato Matteo Bettin, e il giovane papà, tutelato dall'avvocato Stefano Gerunda, negano ogni accusa. Il processo per loro si aprirà il 14 ottobre davanti al collegio penale.
La tremenda sottomissione sarebbe durata fino a novembre del 2020 quando la donna si è rivolta alla Squadra mobile di Ancona chiedendo di essere trasferita con il figlio in una struttura protetta lontano da quella realtà.