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Cronaca

Giudice attaccato in tv sul caso di Gessica Notaro, condannato per diffamazione aggravata Maurizio Costanzo 

Il verdetto è arrivato al tribunale di Ancona: un anno per il noto conduttore e giornalista. Si era espresso in trasmissione criticando un gip per la vicenda della donna riminese sfregiata dall'acido

ANCONA - In trasmissione si era lasciato andare a toni molto accesi, per condannare e probabilmente anche per difendere in buona fede l'ospite che aveva invitato, Gessica Notaro, la 32enne riminese sfregiata con l'acido dal suo ex fidanzato, Edson Tavares. La donna fu vittima dell'aggressione il 10 gennaio del 2017, a Rimini, sotto casa. A tre mesi dai fatti Maurizio Costanzo l'aveva invitata al salotto di Canale 5, il “Maurizio Costanzo show”.  
Nella puntata, trasmessa il 20 aprile del 2017, il noto conduttore avrebbe usato modi offensivi sull'operato del giudice del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, 56 anni, originario di Loreto, per una misura cautelare emessa nei confronti dell'ex di Notaro, relativa ad episodi di stalking precedenti al fatto dell'acido (nel 2016). Il gip aveva disposto il divieto di avvicinamento alla donna quando la procura aveva chiesto per Tavares gli arresti domiciliari. Costanzo in trasmissione se ne era uscito così: «Complimenti a questo gip, vogliamo dire il nome del gip che ha fatto questo? Diamo il nome. Io mi voglio complimentare col gip. Dico al Csm, al Consiglio Superiore della Magistratura: fate i complimenti da parte mia a questo gip che ha deciso questo». Il nome di Cantarini non era stato detto ma il riferimento era stato chiaro e soprattutto il giudice si era riconosciuto.

Subito era partita una diffida e poi la denuncia e il processo celebrato al tribunale di Ancona perché Rimini era incompatibile visto che la parte offesa lavora propri lì. Costanzo, sempre nella puntata contestata, si era rivolto anche al ministro della Giustizia di allora, Orlando, incalzando «faccia una inchiesta su questo gip perché non ha fatto quello che gli ha chiesto il pm di tenere questo qui agli arresti domiciliari. Di dov'è? Di Rimini? Il giudice i danni non li paga, non nascondiamoci, questa è la verità». Il tribunale di Ancona mercoledì scorso ha condannato Costanzo ad un anno per diffamazione aggravata dal mezzo radiotelevisivo. La giudice Maria Elena Cola ha subordinato la sospensione della pena ad un risarcimento di 40mila euro al giudice, parte civile nel processo con l'avvocato Nazzareno Ciucciomei. La difesa di Costanzo ha sostenuto che non c'era volontà diffamatoria, il gip era stato invitato anche a partecipare alla trasmissione, e adesso potrà ricorrere in appello. Per l'accusa invece Costanzo avrebbe offeso la reputazione del giudice lasciando intendere che le conseguenze gravissime derivate alla donna fossero conseguenza dell'atteggiamento inoperoso o superficiale dello stesso giudice che, non era stato sufficientemente vigile nel seguire l'evoluzione della vicenda. 

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