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Cronaca Cupramontana

Riforniva d'acqua il municipio, scoperto antico acquedotto romano

Il condotto risulta facilmente percorribile verso monte, ovvero verso il suo inizio, mentre a valle è completamente ostruito da un palo in cemento armato

Infatti da diversi anni gli speleologi del progetto Cupra-Sotterranea in collaborazione con l’Archeoclub di Cupramontana erano alla ricerca di questo antico acquedotto, descritto in maniera impeccabile dallo storico in una mappa contenuta nel “Commercium Epistolicum”, raccolta di corrispondenza tra il Menicucci e il Colucci datata tra il 1788 e il 1793. Secondo il Menicucci questo antico manufatto si snoda lungo il versante nord-ovest di Cupramontana passando nella zona anticamente chiamata le “Canalecchie” (via Gaspare Spontini), toponimo che probabilmente riconduce al “canale”, ovvero all’acquedotto.

L'antico acquedotto romano

 Probabilmente fu scoperto nell’area dell’attuale cimitero in occasione di alcuni scavi archeologici nel 1779, da lì Francesco Menicucci riuscì a risalire lungo il suo percorso descrivendolo in modo approfondito, annotando dimensioni e materiali di costruzione, tramandandoci così uno studio completo sull’opera. Nessuno si aspettava infatti che l’acquedotto si trovasse in un luogo diverso da quello indicatoci dal Menicucci e cioè circa 50 metri più lontano dall’area dell’Ex cinema-teatro, dove è stato trovato. Entrando all’interno dell’acquedotto si rimane subito affascinati dalla complessità dell’opera che richiede non poca fantasia per immaginare come questo acquedotto sia stato concepito e realizzato. Ci si rende subito conto di essere all’interno di un luogo inviolato da secoli: l’ambiente buio, umido e ovattato rende l’atmosfera quasi mistica. Salta subito all’occhio la geometrica precisione dello scavo, realizzato con la maestria che solo i Romani sono stati in grado di ottenere.

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