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Cronaca Baraccola / Via Primo Maggio

La Baraccola diventa un imbuto per i controlli straordinari della Polizia

Un'attività di routine fanno sapere dalla Questura, che rientra nel più generale piano straordinario di controllo del territorio, voluto dal Questore di Ancona Oreste Capocasa. Per ore gli agenti hanno fermato auto per effettuare controlli a documenti e persone

Maxi posto di blocco lungo via Traversa alla Baraccola (davanti alla Città del Cinema) e strada trasformata da 2 a 1 corsia. Così da consentire alla Polizia una migliore e precisa selezione delle vetture da fermare. E' quanto visto oggi nello spiazzale davanti all'ex mercato ortofrutticolo, poco prima dello svincolo dopo di l'inizio via Flavia. In tutto c'erano una decina di auto della Polizia per almeno una 20ina di uomini tra Squadre Volanti, unità Cinofile, Scientifica e Anticrimine. Tutti impegnati in una serie di controlli mirati e selezionati. Sotto la lente quelle individuate come delle aree di particolare interesse. Tra queste anche la Baraccola. Non perché vi sia un pericolo immediato. Ma è una zona dove bene si coniugano l'esigenza di avere spazio per effettuare controlli con il traffico. Anche e soprattutto perché quella vena stradale, subito dopo via 1° Maggio, diventa snodo fondamentale per tutto il traffico proveniente dall'hinterland Sud di Ancona e diretto verso Nord o il centro. Lo sanno bene gli automobilisti che dalle 15:00 di oggi sono passati di lì e hanno notato la presenza della Polizia. Decine di agenti con mitra e palette in mano, impegnati nel fermare le auto più sospette, effettuando così controlli a documenti e persone. Ma anche perquisizioni dove fosse necessario. 

Dunque un'attività di routine fanno sapere dalla Questura, che rientra nel più generale piano straordinario di controllo del territorio, voluto dal Questore di Ancona Oreste Capocasa. Un monitoraggio da parte delle Forze dell'Ordine che vede una particolare attenzione nei confronti di tutti gli obiettivi sensibili del capoluogo: porto, ferrovie, luoghi di culto, sedi istituzionali, parchi cittadini. E appunto zone industriali e commerciali e arterie principali che collegano alla città e ai quartieri ritenuti più a rischio. Proprio come la zona Baraccola. 

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