Al freddo per colpa di chi non paga le bollette, mamma di due figli diffida l’Erap: «Ripristinate il riscaldamento, leso il diritto alla salute»
Un maxi condominio di Collemarino dovrà affrontare l’inverno al gelo. La maggior parte degli inquilini è morosa per l’utenza del gas e sono stati messi i sigilli all’impianto centralizzato
ANCONA - Lei le bollette le ha pagate, come altri abitanti di un maxi condominio che si trova in via Levi, a Collemarino, ma per colpa di altri residenti morosi dovrà passare l’inverno al freddo. L’ente che eroga la fornitura del metano infatti ha messo i sigilli al riscaldamento centralizzato e i termosifoni non saranno accesi. La maxi palazzina è un immobile dell’Erap che in passato pagava gli insoluti per non far sospendere la fornitura ma il regolamento adesso è cambiato e l’Erap non si fa più garante per chi non paga. Il conto da pagare è salato, quasi cento mila euro perché nel maxi condominio abitano quasi 200 persone e la maggior parte sarebbe morosa. Una mamma di due bambini, uno è disabile, con genitore malato oncologico che vive in casa con lei ha diffidato l’Erap tramite il suo avvocato. «La mia assistita ha appreso dall'amministratore del condominio dove abita, che l'8 novembre - riporta la diffida inoltrata nei giorni scorsi dall’avvocato Antonella Vitale agli uffici Erap - data fissata per l'accensione degli impianti di riscaldamento dal Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas del Mite confermato con decreto ministeriale a firma di Roberto Cingolani, non verrà accesso l'impianto di riscaldamento centralizzato del proprio condominio a causa della morosità di alcuni condomini, che non hanno pagato le quote condominiali e le bollette del gas. Evidenzio che la mia assistita vive con due figlie di cui una minore disabile e da oggi ospiterà per un tempo indeterminato il padre, malato oncologico terminale , che proprio stamattina è stato dimesso dall'ospedale Torrette di Ancona dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla testa per ridurre il tumore e che, pertanto, non può prendere freddo o ammalarsi a causa della mancata accensione dei termosifoni».
«Non si può interrompere un servizio essenziale a causa della morosità - continua il legale - anche se consistente, di alcuni condomini. Se è quando ciò ha ripercussioni nella sfera dei condomini pagatori. Dovrà essere l'amministratore di condominio a sospendere solamente il condomino moroso dalla fruizione del servizio. I condomini in regola con il pagamento non possono e non devono subire ripercussioni a causa del comportamento di altri condomini. Vi invito e diffido, pertanto, a garantire il servizio di riscaldamento alla mia assistita a partire dalla data dell'8 novembre, in quanto la privazione di una fornitura essenziale per la vita, come quella del riscaldamento nel periodo invernale, è suscettibile di ledere i diritti fondamentali delle persone, di rilevanza costituzionale , come il diritto alla salute. In difetto di quanto sopra, sarò costretta a dare corso al mandato già ricevuto per tutelare gli interessi e i diritti della mia assistita nelle opportune competenti sedi giudiziarie , ritenendovi sin da ora responsabili di qualsiasi cosa dovesse succedere al padre della mia assistita a causa della mancata accensione dell'impianto di riscaldamento con conseguente richiesta illimitata dei danni».