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Cronaca Jesi

Nuovi sigilli al locale malfamato: ad agosto era arrivato lo stop di 20 giorni

L'ordine è stato eseguito dalla Squadra amministrativa e di sicurezza della Questura insieme al personale del Commissariato di Jesi

La questura mette i sigilli ad un negozio di Jesi, in via Buozzi, vicino viale Trieste, gestito da un 48enne originario del Bangladesh. L’esercizio, che già ad agosto dello scorso anno era stato oggetto di un provvedimento di chiusura firmato dal Questore di Ancona per le violazioni all’articolo 100 del Tulps, ieri mattina è stato di nuovo raggiunto da un provvedimento di chiusura per un mese. 
L’ordine, emesso dal Questore a carico del titolare dell’esercizio, è stato eseguito dagli agenti della Squadra amministrativa e di sicurezza della Questura insieme al personale del Commissariato di Jesi. Viene contestato l’ex articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps) poiché l’esercizio risulta essere ritrovo di pregiudicati e di persone dedite al consumo di alcol, anche in violazione della normativa anti-assembramento. La proposta di chiusura è stata avanzata al Questore dal comando della Polizia locale di Jesi dopo l'ultimo controllo del 27 marzo quando alla sala operativa della municipale era arrivata segnalazione di alcune persone radunate davanti al negozio con delle bottiglie in mano, che bivaccavano e assumevano atteggiamenti molesti verso passanti e residenti. Gli agenti sono andati a controllare in via Buozzi e, alla vista delle forze dell'ordine, i clienti sono scappati per non essere identificati e multati. Nel tentativo di uno degli avventori di recuperare uno zaino, si era scagliato contro uno degli agenti intervenuti, iniziando una breve colluttazione prima di riuscire a scappare. Così gli agenti della municipale avevano trasmesso notizia di reato all’autorità giudiziaria, sanzionando sia alcuni avventori che il titolare stesso per la violazione del regolamento anti-assembramento.

La polizia, durante il controllo del 15 maggio, aveva identificato 4 persone già note alle forze di polizia gravati da precedenti per violenza sessuale, ricettazione, guida in stato d’ebbrezza, furto, lesioni personali. Solo due giorni prima, poi, erano stati identificati altri due uomini  con alle spalle reati di violenza sessuale di gruppo e ubriachezza. Così il Questore aveva emesso in quell'occasione un provvedimento di chiusura per 20 giorni. 

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