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Cronaca

Serrani-Beccaglia, gli amici di Andrea: «Gesto stupido, inorriditi dalla gogna mediatica»

Gli amici di Andrea Serrani, riuniti in un gruppo Facebook, hanno pubblicato sulle loro bacheche un lungo post dove prendono posizione sull’accaduto

Riuniti in un gruppo Facebook con tanti iscritti, gli amici di Andrea Serrani (il tifoso viola di Chiaravalle che nel post Empoli-Fiorentina di sabato scorso ha palpato in diretta televisiva la giornalista di Toscana Tv Greta Beccaglia) hanno voluto dire la loro con un lungo post pubblicato su ciascuna bacheca personale:

“Contrari ad ogni forma di violenza sia nei confronti delle donne, dei bambini, degli uomini ed anche degli animali. Ci teniamo a specificare che siamo solidali con la giornalista che ha subito ingiustificate umiliazioni da parte delle persone che uscivano dallo stadio e che il gesto di Andrea, compiuto stupidamente, può aver recato offesa alla stessa. Ma, in egual misura, siamo fortemente contrari ed inorriditi dalla gogna mediatica che si è costruita nei confronti dell’uomo e del suo stesso gesto. Telegiornali, talk show mattutini, pomeridiani e serali hanno fatto di Andrea il capro espiatorio per parlare di temi come violenza sessuale, sottomissione o umiliazione dell’uomo verso una donna. Si è parlato di un padre e di un lavoratore usando parole che riportano il pensiero ad un violentatore, a chi picchia una moglie o a chi uccide una fidanzata”.

E ancora: “Abbiamo visto tutti il gesto di Andrea, lo abbiamo subito disapprovato ma poi, noi che lo conosciamo, immediatamente abbiamo compreso che il suo gesto era privo di violenza, cattiveria o libido! Non era una palpata, non c’è stata una leccata della mano! In quel gesto si è visto tutto quello che, dopo soli due giorni dalla giornata nazionale contro la violenza sulle donne, i maligni, i giudicanti e gli improvvisati psicologi, hanno voluto vedere: un uomo che compiva un atto di violenza sessuale verso una donna. Ed ecco scatenarsi la platea di chi prende adito da tutto ciò e scrive post sui social e media con insulti pesanti, minacce ed auguri di morte. Ancora una volta abbiamo assistito alla facilità di “parlare e giudicare” dietro una tastiera. Oggi stiamo vedendo, ora per ora, la distruzione della vita di un uomo che sta provando un rimorso immane, della sua famiglia e di una figlia, di un’attività professionale che porterà alla perdita di un lavoro dei suoi dipendenti. E allora ci chiediamo: visto e considerato che è giusto comprendere l’umiliazione provata dalla giornalista, mettersi nei suoi panni e proteggerla, non sarebbe altrettanto giusto provare a comprendere Andrea e la sua vergogna per quel gesto che, seppur giudicabile e colpevole, non è stato compiuto da un uomo che oggi, a giudizio di chi dovrebbe dare la reale informazione, sembra essere diventato invece il mostro della violenza del sesso?”

Infine: “Ecco, noi che conosciamo veramente Andrea, possiamo dire che è stato superficiale ma non certo un mostro. Ha agito di impulso, inconsapevole di ciò che avrebbe provocato ma sicuramente non con l’intento di offendere, umiliare o violentare una donna. Noi siamo qui per dare voce ad un uomo che ha sbagliato ma che è pronto a chiedere scusa, a pagare per quel che ha fatto ma che merita di riappropriarsi della sua vita e della sua dignità di uomo, padre e lavoratore”.

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