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Cronaca Falconara Marittima / Via Clementina, 1

Distributore guasto: «Con questi prezzi rimane chiuso». Anche il bar in ginocchio

Il gestore del distributore di metano non intende sistemare il guasto: «Chi insulta rinuncia alla pizza, io allo stipendio». Il bar annesso: «Posso chiudere anche oggi»

FALCONARA - «Il mio distributore è guasto, ma ripararlo con i costi del metano non mi conviene». Sono le parole amare di mirco carletti, gestore del distributore metano Rocca Priora di via Clementina. «Con 5 euro al chilo di metano non viene nessuno, finché i prezzi non calano non posso fare manutenzione sperando in un ritorno decoroso al momento della riapertura. L’unica cosa praticamente certa è che questo mese non prenderò lo stipendio» commenta il gestore (VIDEO). 

L’aumento 

Carletti spiega il suo punto di vista sull’aumento vertiginoso dei prezzi in questi giorni. Il metano nel suo distributore è a 5 euro. «Purtroppo con l’emergenza Covid l’aumento del fabbisogno da parte della Cina, a ottobre, ha spinto gli stessi cinesi ad acquistare il gas dalla Russia a prezzi più alti. Quando si stava per vedere un’inversione di tendenza è scoppiata la guerra e i prezzi sono tornati a schizzare. Quello che la gente si chiede è perché ci sono differenze tra diversi distributori- spiega il gestore- questo dipende principalmente dalla differenza dei contratti sottoscritti. Se sono stati sottoscritti prima dell’aumento, i gestori hanno strappato prezzi più bassi, nell’altro caso i gestori sono capitati in questa situazione. Penso che ci sia una bolla speculativa di fondi internazionali che cercano di lucrare in un modo che rinuncio a capire». Se un’utilitaria, la settimana scorsa, si riforniva con 10 chili di metano e avrebbe pagato 10 o 11 euro. Giovedì scorso, quando il prezzo era ancora a 3,99 per chilo, avrebbe speso 33 euro. Oggi con i 5 euro al chilo pagherebbe 50 euro per la stessa quantità, anziché 10 euro. «I prezzi però non li fa il gestore, vengono stabiliti dai contratti e dal tipo di approvigionamento, c’è differenza tra metano liquido e gassoso ma anche altri fattori. I nostri clienti sono abbastanza comprensivi, ma c’è dispiacere nel vedere persone che chiamano “ladri” la categoria di gestori. Noi siamo più a rischio di quelle persine, perché se qualcuno non può andare a mangiare una pizza, per me il problema è il non avere lo stipendio». 

Il bar 

Il calo si riflette anche sull’attività del bar annesso al distributore, gestito da Barbara Perticaroli. «La mia attività è molto subordinata a quella del distributore di metano, anche perché all’interno del bar ho la cassa per il metano stesso. Il lavoro ora è a zero, la ragazza che collabora è stata messa in cassa integrazione. Viene qualche ragazzo che usa l’autolavaggio, ma il lavoro di fatto è crollato anche perchè la gente gira di meno. Pago l’affitto del bar, ma con questa situazione, potrei anche chiudere adesso».

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