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Cronaca

Troppi rumori in piazza, residente denuncia: «Non dormo più». A processo due dirigenti comunali

Sono Luciano Lucchetti, l’ex ingegnere capo con delega alla viabilità (oggi in pensione) e Claudio Centanni, architetto delegato alla mobilità urbana. Acquisita perizia Arpam che rivela decibel fuorilegge

ANCONA - I forti rumori le hanno tolto tranquillità e anche il sonno così una avvocatessa ha denunciato il Comune per disturbo della quieta pubblica. Sotto accusa sono finiti Luciano Lucchetti, l’ex ingegnere capo con delega alla viabilità (oggi ormai in pensione) e Claudio Centanni, architetto delegato alla mobilità urbana. La donna abita in piazza Cavour, snodo di bus e traffico a tutte le ore. Il processo, davanti alla giudice Alessandra Alessandroni va avanti da alcune udienze e ieri è stata sentita proprio la residente, parte civile con l’avvocato Annalisa Marinelli. «Ho dovuto cambiare infissi di casa - ha riferito la parte offesa, Eleonora Bove - e andare da una psicologa perché mi è stato tolto il sonno.

Quella non è una piazza dove sono stati spesi fior fiore di soldi per ristrutturarla, è una rotatoria per bus». I mezzi pubblici, durante le soste tecniche, ricaricherebbero i compressori di aria, pigiando il piede sull'acceleratore anche per cinque minuti di fila, generando altro rumore. Una pratica che stando alla parte civile non sarebbe consentita in loco ma da fare in deposito. Sommata a tutti i mezzi che transitano ci sarebbe rumore dalle 5 a mezzanotte. In udienza è stata acquisita una perizia tecnica fatta fare dalla Procura all’Arpam, per rilevare proprio i decibel emessi dalla mole di traffico in transito alla quale la difesa dei due imputati, gli avvocati Roberto Tiberi e Antonio Mastri (in aula sostituito dall’avvocato Moreno Misiti) si erano opposti perché non avevano avuto modo di partecipare ai rilievi (è però un atto ripetibile). La zona incriminata riguarda i due lati di piazza Cavour che vanno dalla discesa sotto l’ex ospedale fino a quello del loggiato con le arcate. La Procura aveva chiesto la citazione diretta a giudizio dopo un esposto fatto dalla Bove e dopo l’indagine che ha visto l’Arpam effettuare rilievi per mesi nella piazza con una centralina mobile.

Il Comune, sostiene l’accusa, era stato invitato ad adeguarsi ad una direttiva Arpam del 2004 per i limiti di decibel consentiti per piazza Cavour con un indice di tollerabilità pari a 63 decibel diurni e 53 notturni. Dai rilievi fatti ci sarebbe stato invece un costante superamento medio della soglia di tutela per la salute con valori medi di 67 decibel diurni e 59,5 notturni. Non solo, per Arpam sarebbero fuori legge anche i decibel massimi che il Comune ha inserito nel piano acustico comunale. Quindi doppiamente in difetto. L’esposto della residente è di maggio 2018 ma le condotte sul troppo rumore sarebbero tuttora in corso. Sarà il processo a stabilire chi avrà ragione. Per l’accusa i due dirigenti avrebbero omesso qualsiasi iniziativa finalizzata al rispetto della soglia minima indicata e non avrebbero proceduto agli adeguamenti richiesti da Arpam. Nessun piano di risanamento, nessuna rilevazione sulle emissioni prodotte dai veicoli con conseguente causa di rumore generato dal traffico veicolare ordinario e di mezzi pesanti superiore alla tollerabilità di legge. Accuse tutte rigettate dalle difese.

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