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Cronaca Fabriano

Fuga in treno dopo aver imbrattato la sala d'attesa, giovanissimi a processo

In quattro sono accusati di deturpamento di cose altrui. Due erano minorenni all'epoca dei fatti. Rovinati muri, pavimento e una bacheca di una stanza passeggeri alla stazione ferroviaria di Albacina

FABRIANO – Era fine agosto, faceva ancora caldo, e un gruppetto di amici si sarebbe divertito ammazzando il tempo mentre attendevano il treno che li portasse a Matelica. Armati di pennarello avrebbero imbrattato la sala d'attesa della stazione ferroviaria di Albacina. Scritte sui muri, sul pavimento, su una bacheca, incomprensibili. All'arrivo del treno erano corsi via ma un dipendente delle Ferrovie li aveva visti e aveva visto anche come avevano lasciato la sala d'aspetto. Quegli sgorbi infatti sembra proprio che prima non ci fossero. Era stato un capotreno ad accorgersi e a dare l'allarme al personale del convoglio che era ripartito dalla frazione fabrianese e a bordo del quale erano saliti i ragazzini. In quattro devono rispondere del reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Due erano minorenni all'epoca dei fatti, l'episodio infatti risale al 30 agosto del 2017, e la loro posizione è finita davanti al tribunale dei Minori. Un terzo componente è un 24enne romeno (aveva 19 anni all'epoca) ma adesso è irreperibile. Una quarta persona, oggi 23enne, originaria della provincia di Piacenza, è l'unica finita a processo al tribunale di Ancona dove il procedimento è in corso. E' difesa dall'avvocato Marco Flavio Torelli. Oggi è stato sentito in aula, davanti al giudice Pietro Renna, come testimone, il capotreno che diede l'allarme facendo intervenire la polizia ferroviaria. Gli agenti identificarono il gruppetto di vandali al loro arrivo a Matelica. La responsabilità che siano stati loro è tutta da provare. Non furono trovati i pennarelli e nemmeno fu fatta loro una perquisizione. Prossima udienza il 27 ottobre.

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