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Salute

Tumori maligni, i dati nelle Marche: 30mila rilevati negli ultimi 3 anni

Negli uomini i più ricorrenti sono alla prostata, colon retto e polmone; nelle donne alla mammella, colon retto e utero

Agli Ospedali Riuniti di Ancona parte un nuovo protocollo sperimentale: l’utilizzo di farmaci agnostici, che rappresentano la frontiera più avanzata dell’oncologia di precisione e possono essere definiti “jolly”, perché colpiscono in maniera selettiva alcune mutazioni genetiche, indipendentemente dall’organo interessato dalla patologia. Sarà attivato solo in sei centri in Italia. La presentazi one si è svolta nel corso di una conferenza stampa alla vigilia del 4 febbraio, la Giornata mondiale contro il cancro, il World Cancer Day, promossa dalla UICC (Union for International Cancer Control) e sostenuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). «La Giornata mondiale contro il cancro in questo caso – ha detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che ha preso parte all’iniziativa odierna- è la migliore occasione per presentare un sistema innovativo, che potrebbe rivoluzionarne la cura».

Nelle Marche: diagnosi e sopravvivenza

Nella Regione Marche nell’ultimo periodo rilevato, della durata di tre anni, si sono registrati complessivamente quasi 16 mila tumori maschili (22 mila 600 se si considerano anche i tumori non maligni), e 13.400 nelle donne (19 mila complessivi). Negli uomini i più ricorrenti sono: prostata, colon retto e polmone; nelle donne mammella, colon retto e utero.  L’analisi effettuata dal Registro Tumori delle Marche rileva che, a un anno dalla diagnosi, la sopravvivenza è del 75% negli uomini, e del 79% nelle donne. In particolare negli uomini le cure si sono rivelate efficaci specie per tumori a testicolo, prostata, tiroide, Linfoma di Hodgkin, vescica; nelle donne per tiroide, mammella, Linfoma di Hodgkin, endometrio.  «L’emergenza coronavirus non ha fermato i reparti di oncologia medica – ha sottolineato Saltamartini -  Le sedute di chemioterapia nei day hospital, la somministrazione dei vari farmaci anticancro e tutto il consueto lavoro di reparto sono stati riorganizzati per mettere in sicurezza sia il personale sanitario che i pazienti. Non dobbiamo neppure dimenticare la prevenzione perché il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile». Nelle Marche sono attivi tre percorsi di screening oncologici: mammella, cervice uterina e colon retto. Il tasso di adesione nella nostra regione è molto più alto rispetto alla media nazionale. La pandemia, nel 2020, ha inciso pesantemente come è avvenuto in tutta Italia, ma nel 2021 i ritardi accumulati sono stati recuperati. E proprio dal 2021 esiste anche il CORM (Centro Oncologico e di Ricerca delle Marche), un gruppo multidisciplinare che partendo dall’analisi genetica arriva all’individuazione della terapia più efficace e meno invasiva: una ulteriore prova del fatto che la Regione è all’avanguardia nella sperimentazione clinica.

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