Le Marche protagoniste a Montecitorio con la professoressa Berardi presidente di Women for Oncology Italy
In occasione delle evento Donne che curano Rossana Berardi spiega: “Serve parità di accesso non privilegi”. Disparità anche per le pazienti nell'accedere alle cure sperimentali
Guida l'associazione nazionale Women for Oncology Italy ed è una delle massime rappresentanti italiane dell'oncologia: la marchigiana Rossana Berardi, Prof. Ordinario di oncologia Università Politecnica delle Marche, ha lanciato, in occasione dell'evento nazionale 'Donne che Curano' svoltosi nella sala Regina di Montecitorio, proprio il giorno prima dell'otto marzo, un appello al mondo istituzionale e politico sul gender gap nel mondo sanitario. Proprio in un momento in cui ai vertici della politica italiana sono assurte delle donne nei ruoli di maggiore prestigio, le proposte arrivate dall'associazione, che riunisce tutte professioniste con ruoli da dirigente della classe medica, assumono un significato ancora più profondo e diffuso.
La Professoressa Berardi, anche tra le fondatrici di Women for Oncology Italy, ha lanciato un appello chiaro e netto in tema di gender gap, ovvero introdurre meccanismi premianti per i ruoli apicali che non facciano distinzione di genere, in ambito strettamente sanitario ma anche accademico. Le Marche quindi grazie alla professoressa Berardi sono state protagoniste a Montecitorio a livello nazionale, grazie all'impegno di una rete di oncologhe che quotidianamente si battono per il riconoscimento delle opportunità di chi cura ma anche di chi viene curato. Durante l’incontro è stato ribadito infatti la disparità di accesso alle cure sperimentali per la battaglia contro il cancro. Con numeri a supporto che lasciano pochi spazi a dubbi: Su 100 pazienti oncologici arruolati nei protocolli di cura sperimentali per il cancro, in media 70-80 sono uomini e solo 20 o massimo 30 sono donne.
