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Salute

«Liste di attesa ancora fuori controllo, cardiologia pediatrica nel caos»

A dirlo è il capogruppo assembleare del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, che sulla questione ha presentato una nuova interrogazione alla giunta regionale

ANCONA - «È passato un anno da quando sollevai in consiglio regionale la grave situazione riguardante le lunghe liste di attesa per accedere ai servizi del Centro di Cardiochirurgia Cardiologia Pediatrica e Congenita. Oggi, come dimostra l’ennesima denuncia dell’associazione “Un battito di Ali”, la situazione non solo non è cambiata, ma sembra addirittura peggiorare». 
A dirlo è il capogruppo assembleare del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, che sulla questione ha presentato una nuova interrogazione alla giunta regionale: «Le famiglie con bambini cardiopatici sono costrette a rivolgersi a strutture fuori regione. Mi chiedo: è possibile che, al di là delle sempre più evidenti carenze della sanità marchigiana a cui la giunta regionale non riesce a far fronte, né il presidente Acquaroli né l’assessore Saltamartini siano riusciti a mettere in testa alle priorità questo problema? Eppure, è noto che il nostro Centro sia unanimemente riconosciuto come un'eccellenza sia a livello nazionale che internazionale, con un’equipe chirurgica altamente qualificata che dovrebbe essere messa nelle condizioni di agire con la massima efficienza».

«L’assessore Saltamartini – aggiunge il capogruppo dem – aveva detto che con la nuova riorganizzazione del sistema sanitario le visite e gli esami diagnostici per i piccoli pazienti sarebbero stati presi in carico dalle Ast locali. In base alle segnalazioni che ho ricevuto da diversi genitori, ciò non sembra corrispondere al vero. Ed è un’altra dimostrazione di come la pseudo riforma della giunta regionale, che ha cancellato l’Asur e le Aree vaste per introdurre le Aziende sanitarie territoriali, sia un vero e proprio fallimento. Auspico – conclude Mangialardi - che presidente e assessori siano consapevoli della delicatezza del tema: i bambini cardiopatici hanno bisogno di essere seguiti con costanza e regolarità in tutto il loro complesso percorso di cura, che richiede spesso periodi di ospedalizzazione più o meno lunghi. Non si può improvvisare, né tanto meno si può continuare a favorire la mobilità fuori regione che non solo comporta un intollerabile aggravio dei costi e dei disagi per le famiglie, ma anche un aumento dello stress psicologico per i bambini».

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