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Priorità alla Scuola: «Subito lo screening del personale scolastico e degli studenti»

I volontari chiedono lo screening immediato nelle zone più colpite delle Marche

Il gruppo di Priorità alla scuola (PaS Marche) chiede lo screening immediato all'interno degli istituti scolastici. «Come tutti, anche i volontari e le volontarie di PaS Marche in questi giorni assistono con preoccupazione al forte aumento dell’incidenza dei casi di Covid-19 nella provincia di Ancona, quinta tra le province di tutta Italia, a fronte di una buona tenuta del restante territorio regionale (soprattutto Fermo ed Ascoli). Di fronte a questa situazione si chiede che i servizi sanitari procedano tempestivamente a sottoporre immediatamente a screening tutte le comunità scolastiche interessate.  Dalle informazioni di cui dispone PaS Marche, nonostante la richiesta pressante dei sindaci e dei dirigenti scolastici, non vengono effettuati i tamponi ad alunni e personale scolastico. Il motivo è sempre lo stesso: il personale sanitario non è sufficiente a garantire contemporaneamente le azioni di tracciamento e screening e, altresì, la campagna vaccinale in corso». 


Inoltre ribadiscono nel comunicato stampa: «È evidente una carenza di personale impiegato per il tracciamento e per gli screening del personale scolastico (studenti, docenti, Ata) nelle aree più colpite. Riceviamo segnalazioni su test fatti a personale scolastico in quarantena e con sintomi, soltanto dopo numerosi giorni di attesa e quindi con grave ritardo del tracciamento. Assistiamo a richieste inevase di screening sulla popolazione scolastica, indispensabili per essere messi in condizioni di riaprire le scuole colpite. In attesa dell'assunzione del personale necessario, PaS Marche chiede nell’immediato di potenziare le convenzioni con i laboratori privati e le farmacie, oltre a mettere in campo altre risorse quali tirocinanti e specializzandi della facoltà di Medicina. In alcuni comuni delle Marche si sono verificati focolai di Covid 19 che hanno costretto i Sindaci a misure restrittive, tra cui la chiusura delle scuole. Queste misure, mirate a singole zone e plessi scolastici, sono necessarie ad evitare l’estendersi dei contagi. È una conferma, come ripete da mesi il dott. Paolo Spada, che le misure restrittive più circoscritte (a livello comunale o provinciale) consentano di essere più incisivi dove serve, e meno vessanti altrove.Vista ormai la certezza della presenza di varianti virali anche nella nostra Regione, crediamo urgente insistere sulle misure di igiene (es. aerazione ambienti) e di sicurezza (un esempio, la fornitura di mascherine Ffp2 al personale scolastico più esposto, come le maestre ed i maestri della Scuola dell’Infanzia e le maestre di sostegno)». Evidenziano inoltre che la salute e il diritto all’istruzione «sono entrambi fondamentali, non devono essere visti in contrapposizione fra loro ma devono essere garantiti entrambi, insieme con gli interessi sociali ed economici in un contesto che li vede tutti compromessi dai provvedimenti inevitabilmente restrittivi adottati. Le scuole sono contesti in cui si rispettano le regole e che contribuiscono, per la parte che ad esse compete, al tracciamento di quei casi di Covid-19 che trovano la loro origine fuori della scuola. Quello che manca invece è la risposta sanitaria sui tracciamenti, non sempre tempestiva ed efficiente, che non può essere messa in secondo piano rispetto alla campagna vaccinale». 

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