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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Violenza sulle donne, la serata di Soroptimist è color arancione

Dal 25 novembre al 10 dicembre (Giornata Internazionale per i  Diritti umani) ci saranno 16 giorni di attivismo, volti a sensibilizzare la società sul tema con adozione del colore arancione, che simboleggia il futuro senza violenza

Serata a tinte arancio per il Soroptimist Club di Ancona che mercoledì sera ha dedicato la conviviale alla lotta contro la violenza sulle donne. Il Club, presieduto da Antonella Daniele, ha aderito alla campagna Orange the World, promossa dall’ONU, UnWoman e dalla Federazione Europea del SI. Dal 25 novembre al 10 dicembre (Giornata Internazionale per i  Diritti umani) ci saranno 16 giorni di attivismo, volti a sensibilizzare la società sul tema con adozione del colore arancione, che simboleggia il futuro senza violenza e l’adozione del motto “ Non accettare nessuna forma di violenza –chiama il 1522". Ad Ancona sono stati illuminati di arancione Il Teatro delle Muse, l’Arco di Traiano, la Stazione del Comando Provinciale dei Carabinieri della Montagnola (in cui il Club Ancona ha realizzato “Una stanza tutta per sé”) e, a Falconara, il Centro Pergoli. Sempre ad Ancona, anche la Banca d'Italia ha aderito all'iniziativa. Alla serata ha partecipato Simona Cardinaletti, psicologa e psicoterapeuta, responsabile Ambito disagio Adulti per Strutture e Servizi facenti capo all’Impresa Sociale “Polo 9”di Ancona. 

Si tratta di un'esperienza che parte da lontano. Risale al 1984 la nascita del primo Centro Antiviolenza Donne e Giustizia ad Ancona. “Gestito da avvocate che nella loro attività quotidiana sperimentavano come il diritto fosse pensato da uomini e difendessero soprattutto i diritti di quest’ultimi a scapito delle donne” è stato spiegato durante la serata. Nasce invece nel 2000 la prima casa rifugio delle Marche gestita dall’allora Cooperativa La Gemma, oggi Polo 9. «In questa giornata – ha detto la presidente Daniele – confermiamo l’impegno costante che ci muove come club. Nel tempo sono stati fatti tanti passi avanti ma la strada per affermare i diritti delle donne ad autodeterminarsi e a una vera parità è ancora molto lunga ». Ad oggi nelle Marche sono attivi 5 centri antiviolenza (uno per provincia), 2 Case di Emergenza per donne che devono essere allontanate dalla loro residenza (a Pesaro e ad Ascoli), 5 case rifugio per l’accoglienza di donne con o senza figli minori e 2 case di semiautonomia, per la costruzione di un progetto di autonomia.
 

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