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Medici e dirigenti Marche: «I figli degli "angeli" devono tornare subito in classe»

Una lettera aperta al presidente Acquaroli e all'assessore Saltamartini del sindacato Anaao Assomed Marche

L'associazione dei medici e dirigenti sanitari marchigiani scrive una lettera aperta al presidente della regione Francesco Acquaroli e all'assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini. «Il sindacato Anaao Assomed Marche, riceve quotidianamente appelli accorati da parte dei propri iscritti e non solo - si legge nella nota - pensando anche a infermieri, operatori sanitari e di laboratorio, per dirimere una questione di primaria importanza. Il dpcm del 2 marzo 2021 ha stabilito la didattica a distanza per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado senza prevedere deroghe per i figli degli operatori sanitari. Da oltre un anno questa categoria si sta prestando generosamente a svolgere la propria indispensabile opera professionale al servizio dei malati, colpiti da questa terribile pandemia. Stiamo combattendo in trincee sempre più strette ed affollate di malati». 

Il comunicato prosegue: «Li abbiamo chiamati “angeli” e ancora lo sono. A differenza degli esseri spirituali asessuati riconosciuti da varie religioni monoteiste, gli Angeli ai quali ci riferiamo, sono, oltre che professionisti coscienziosi e infaticabili, anche delle mamme e dei papà. Da qualche giorno, oltre a tutte le problematiche di tipo professionale che inficiano l’esercizio delle loro funzioni, si trovano a dover affrontare una inattesa e ingiustificabile situazione anche personale e familiare essendo moltissimi coloro che non sanno a chi affidare i propri figli minorenni che la mattina devono svolgere lezioni scolastiche a casa e non nelle aule». 

Il segretario Oriano Mercante che firma la lettera aggiunge: «Mi rivolgo al governo regionale perché sensibilizzi il Presidente del Consiglio Draghi, il Ministro Speranza e coinvolga anche le Forze Parlamentari affinché venga consentito ai figli dei medici ed operatori sanitari di rientrare in classe assieme alle categorie speciali già ammesse, almeno per i ragazzi e ragazze delle scuole primarie di primo e secondo grado. Per le categorie di lavoratori si è parlato di congedi parentali, di smart working, misure ovviamente non applicabili per gli “Angeli del Covid” a meno di non sguarnire un esercito già esiguo che non ha bisogno di essere ulteriormente fiaccato nel morale dalla frustrazione di vedere negato un diritto che appare legittimo».

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